Le donne detenute sono solo una piccola porzione della popolazione carceraria nel nostro Paese ma, rappresentano un aspetto piuttosto delicato per le associazioni che affrontano quotidianamente il tema della detenzione. Il complesso rapporto con i figli, l’elaborazione di un’autonomia anche economica, il reinserimento nella società, sono argomenti sempre all’ordine del giorno. E sono stati affrontati, ieri, nel salone interno all’ex carcere “Le Nuove” dall’associazione LEI – Lavoro Emancipazione Inclusione in un convegno dal titolo eloquente: “Donne e detenzione: approcci innovativi e nuove sfide per l’inclusione sociale”. Un convegno a cui hanno partecipato l’assessora Sonia Schellino, la Garante diritti dei detenuti Monica Cristina Gallo e il direttore della Casa circondariale “Lorusso e Cutugno” Domenico Minervini. In sala, anche la vicepresidente del Consiglio comunale Viviana Ferrero. Fra i progetti di LEI declinati al femminile, già operativi all’interno del #carcere torinese e destinati a migliorare la qualità della vita delle detenute, ci sono: corsi e laboratori di specializzazione professionale, accompagnamento sociale per approfondire temi quali educazione finanziaria, autoimprenditorialità e accesso al microcredito, accesso al lavoro terminato il periodo di detenzione.
Marcello Longhin