In mattinata la Commissione pari opportunità, presieduta da Viviana Ferrero, ha audito due attori importanti nello scenario della donazione di organi e tessuti della nostra regione: Valter Mione, presidente di AIDO Piemonte e Pier Paolo Donadio, primario di Anestesia e rianimazione alle Molinette e Coordinatore regionale Donazioni e Prelievi di organi e tessuti.
Mione ha spiegato che il numero di consensi alle donazioni è in crescita e fa della regione Piemonte una realtà virtuosa, tuttavia le liste d’attesa rimangono uguali, cioè lunghe: circa 9.000 persone in Piemonte sono in attesa di un trapianto.
Questa circostanza è legata al fatto che mentre le richieste di trapianti di fegato sono largamente soddisfatte, e anzi in Piemonte vengono a questo scopo pazienti da ogni parte d’Italia, scarseggiano le possibilità per le persone dializzate in attesa di trapianto del rene, numerose e in grado di sopravvivere a lungo grazie alle cure.
Occorre dunque continuare il lavoro iniziato 45 anni fa da questa Associazione Onlus che conta 1,4 milioni di iscritti in Italia, di cui 100.000 in Piemonte, 49.000 in provincia di Torno, e 18.000 sul territorio cittadino.
Per dichiarare la propria disponibilità a donare organi, tessuti e cellule, ci si può rivolgere, oltre che all’Aido, alla propria Asl, o compilare un modulo presso l’anagrafe al momento di rinnovare la propria carta d’identità. Poi ci sono le occasioni create negli spazi pubblici, dove l’Aido sviluppa campagne di sensibilizzazione e raccoglie disponibilità alla donazione. In ognuno di questi casi il nominativo viene inserito in una banca dati nazionale (sono già più di tre milioni i nominativi) frutto del lavoro sinergico di Enti Locali, istituzioni sanitarie e associazioni di volontariato.
Donadio, nel suo ruolo di coordinatore regionale ha fornito una visione sinottica del fenomeno donazioni. I dati relativi ai primi 9 mesi del 2018 parlano di 37.9 donatori effettivi per milione di abitanti in Piemonte. Questo significa che in questo arco di
tempo circa 1.600 persone in Piemonte sono state donatrici di organi, tessuti o cellule. Nel contesto internazionale l’Italia vanta 24.2 donatori per milione di abitanti (ma la più generosa è la Spagna, con i suoi 46 donatori per milione) e con una percentuale di opposizioni al trapianto limitata al 26% dei casi (ma l’obbiettivo è raggiungere il 15 % della Spagna).
La distanza tra le donazioni effettuate in Piemonte e la media finale dell’Italia, buona ma assai più bassa, è dovuta ai numeri delle regioni del sud e delle isole: 11.5 donatori per milione di abitanti.
La ragione di questo divario, spiega Donadio, sta nella complessa catena organizzativa che occorre mettere a punto per essere in grado di intervenire in qualunque momento ed in qualunque giorno dell’anno. “Dal momento in cui un rianimatore registra la morte cerebrale di un paziente il cui cuore però ancora batte – spiega Donadio – si muove una rete di 170 persone, che può andare dal professor Salizzoni all’autista dell’ospedale di Pinerolo, o al custode dell’eliporto”. “Dove questa rete non funziona è molto più difficile fare trapianti.
Iniziative politiche unitarie sono quelle previste e auspicate dalla presidente Ferrero e dagli altri membri della commissione. Tra esse si pensa alla diffusione di un appello alla donazione sottoscritto da Amministratori comunali assieme ai rappresentanti del volontariato. Tra le iniziative suggerite anche un monitoraggio dei risultati ottenuti nelle anagrafi cittadine in fatto di raccolta di disponibilità alla donazione per dirigere
iniziative di formazione del personale laddove si evidenzino numeri sensibilmente più bassi della media. “Perché – spiega ancora Donadio – è importante proporre la donazione nel modo giusto, come fatto estremamente positivo anche per chi dona e non come semplice variante burocratica nell’iter di rinnovo della carta d’identità”.
In attesa delle iniziative politiche possiamo festeggiare i 45 anni dell’Aido andando il 26 ottobre a vedere i Beatles in carne ossa e costumi nel “Beatles Show” dei Beatbox a base di cover dei Fab Four. L’appuntamento è per il 26 ottobre al teatro Alfieri.
Silvio Lavalle