Disability manager: in Consiglio Comunale il voto per le modifiche al regolamento

La Città di Torino potrà nuovamente contare sulla figura del Disability manager se il Consiglio Comunale approverà le modifiche al regolamento che, questa mattina, sono state illustrate dall’assessore Jacopo Rosatelli ai consiglieri della commissione Sanità e Servizi sociali e commissione Diritti e Pari opportunità in seduta congiunta sotto la presidenza di Vincenzo Camarda ed Elena Apollonio.

La Città non dispone del disability manager dal giugno 2021, periodo in cui terminò l’incarico ricoperto dall’avvocato Franco Lepore..

La funzione non venne più assegnata, non avendo l’Amministrazione comunale ricevuto alcuna richiesta di disponibilità,.

Nei mesi scorsi, il Consiglio Comunale approvò alcune mozioni che impegnavano la Giunta a rivedere il regolamento, prevedendo un’indennità e la necessità che il o la Disability Manager potesse svolgere il proprio ruolo e i compiti assegnati in stretta sinergia con Sindaco e Giunta, rapportandosi con il responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità e con gli organismi e le associazioni delle persone con disabilità, attraverso forme istituzionalizzate di confronto e co-progettazione che ne garantiscano la continuità e il reale coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini.

Il nuovo regolamento recepisce gli indirizzi del Consiglio ma prevede che l’attività del disability manager sia affidata ad un dirigente comunale con comprovate esperienze e competenze nel campo delle politiche per l’inclusione delle persone con disabilità e, in generale, sulla disabilità e/o sulle pari opportunità. Incarico che, sulla base delle normative contrattuali, dovrebbe prevedere anche un riconoscimento economico.

Durante il dibattito in Commissione è emerso come, una volta individuato il Disability manager, occorrano risorse sia economiche sia umane perché gli eventuali interventi previsti possano essere programmati e realizzati.

Ora la palla passa al Consiglio Comunale per la discussione in Aula e la votazione finale.

Federico D’Agostino