Il Consiglio Comunale ha approvato, questo pomeriggio, una delibera che modifica il Regolamento relativo al Disability manager, anche sulla base di indirizzi forniti, nei mesi scorsi, da alcune mozioni della stessa Sala Rossa.
Il provvedimento è stato illustrato dall’assessore alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli.
Nello specifico, il Disability manager dovrà “predisporre la programmazione strategica della piena accessibilità, fisica e digitale dell’Amministrazione da parte delle persone con disabilità promuovendo, all’interno dell’Amministrazione, politiche pubbliche in un’ottica di pari opportunità e di superamento delle barriere architettoniche, sensoriali e culturali”.
Dovrà svolgere “il proprio ruolo e i compiti assegnati in stretta collaborazione con il Sindaco e con la Giunta, con gruppi di Lavoro/Commissioni interni al Comune con specifiche competenze tecniche nonché con il Gruppo di Lavoro Interdirezionale, rapportandosi con il Responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità e con gli organismi e le associazioni delle persone con disabilità, attraverso forme istituzionalizzate di confronto e co-progettazione che ne garantiscano la continuità e il reale coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini”.
Il Disability Manager sarà nominato dal Sindaco, previa consultazione della Conferenza dei Capigruppo, ed individuato fra il personale dirigenziale dell’Ente con comprovate esperienze e competenze nel campo delle politiche per l’inclusione delle persone con disabilità e, in generale, sulla disabilità e/o sulle pari opportunità.
Per Vincenzo Camarda (PD), con questo provvedimento si apre una nuova bella sfida trasversale. Simone Fissolo (Moderati) esprimendo soddisfazione per il lavoro svolto da Consiglio e Giunta, occorre ora capire quale identità avrà il Disability manager e con quale risorse umane potrà operare. Le stesse domande si pone Giuseppe Iannò (Misto di minoranza – Torino libero pensiero), aggiungendo la necessità di costituire subito il tavolo di lavoro con le associazioni. Secondo Angelo Catanzaro (PD), ora occorre procedere speditamente nella ricerca di una figura che dovrà avere competenza e qualità e che dovrà lavorare nell’ambito di una struttura interassessorile mentre per Tiziana Ciampolini (Torino Domani), la scelta di un dirigente interno garantisce continuità nell’azione necessaria per realizzare il Piano di abolizione delle barriere architettoniche.
Per Elena Apollonio (Lista civica per Torino), la figura dirigenziale garantisce carattere strutturale e di continuità nell’azione che questo tema necessita. Secondo Valentina Sganga (M5S), la scelta politica dell’internalizzazione ha una debolezza intrinseca, poiché ritiene venga meno la figura di terzietà. Pierino Crema (PD) ritiene che la scelta del Disability manager interna alla pubblica amministrazione sia importante per governare i processi e che siano necessarie risorse a favore della disabilità da parte di tutti i settori del Comune.
Per Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) la scelta interna è importante perché il Disability manager potrà avere visione a 360 gradi sulla città, un ulteriore passo per rendere Torino pienamente accessibile mentre Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) ritiene essenziale che sia previsto un budget adeguato e che vi sia un rapporto con le Circoscrizioni
Nella replica, l’assessore Jacopo Rosatelli sottolinea come la struttura del Disability manager sia prevista dal Regolamento ed abbia caratteristica di trasversalità. Non sarà infatti l’unica figura a doversi occupare di disabilità ma sarà supportato da altre competenze presenti nei vari ambiti dell’Amministrazione, dai trasporti alla cultura.
Non sarà interlocutore politico delle associazioni ma figura di relazione. Saranno i politici ad assumersi le responsabilità. Occorre studiare insieme una figura di garanzia.
Federico D’Agostino