La Conferenza dei capigruppo ha incontrato una delegazione di lavoratori e lavoratrici della sede regionale RAI. I tre RSU Monica Gallo, Mario Rossello e Stefano Papaletto hanno espresso il timore che si prospetti un disimpegno dell’azienda dai territori, a partire da quello piemontese. In particolare, a preoccupare i dipendenti a proposito delle intenzioni della direzione centrale romana sarebbero la continua diminuzione degli organici, la mancanza di garanzie sul riutilizzo dei fondi ottenuti dalla vendita del grattacielo di via Cernaia per il rafforzamento della struttura aziendale in
Piemonte, nonché gli insufficienti investimenti sul piano delle tecnologie. Senza parlare, hanno aggiunto i sindacalisti, del segnale negativo dato dalla soppressione della terza edizione quotidiana dei telegiornali regionali.
Eppure, è stato sottolineato nel corso dell’incontro, la sede regionale RAI è ricca di competenze specifiche e uniche, con un centro di ricerche avanzato e potenzialità che potrebbero creare ulteriori sinergie importanti per lo sviluppo del territorio, ad esempio con il Politecnico nel campo dell’information and communication technology (ICT), con il Museo Nazionale del Cinema per la creazione di un polo museale cinematografico e radiotelevisivo (proprio a Torino hanno sede la direzione delle Teche RAI e il Museo della Radio). Oggi, hanno deplorato i rappresentanti delle maestranze, l’azienda mette in atto dismissioni immobiliari invece di consolidare la presenza sul territorio: inoltre, occorrerebbe mettere fine alla progressiva contrazione del numero di dipendenti, con assunzioni di giovani.
Pesanti preoccupazioni, quindi, quelle raccolte dalla Conferenza dei capigruppo. Gli interventi della presidente Maria Grazia Grippo e dei consiglieri e consigliere Elena Maccanti, Nadia Conticelli e Silvio Viale, oltre a ricordare come il Consiglio comunale stia seguendo da tempo e con attenzione le vicende del ramo torinese dell’azienda di Viale Mazzini, hanno prospettato nuove iniziative, da un’ audizione dei vertici della sede regionale RAI – che non va ridimensionata bensì valorizzata appieno nelle sue potenzialità – fino ad un intervento sulla stessa direzione nazionale. Sarà anche valutata la possibilità di svolgere un Consiglio comunale aperto sul tema delle prospettive del ramo torinese dell’azienda radiotelevisiva pubblica.