Stazione di Porta Nuova. Di qui partivano i vagoni piombati che portavano ebrei e prigionieri politici verso i lager nazisti. Questa sera, su iniziativa dell’Associazione Nessun Uomo è un’Isola, rappresentanti delle istituzioni e almeno trecento torinesi, tra i quali molti giovani, si sono riuniti avanti alla targa che commemora quei tragici eventi. Un omaggio alle vittime del totalitarismo nazifascista e un impegno collettivo a non permettere che si affermino oblio e indifferenza, terreno di coltura per nuovi orrori. Un corteo, alla luce delle fiaccole, ha raggiunto le ex Carceri Nuove, percorrendo a ritroso l’itinerario di dolore di tanti uomini e donne trasportati dalle celle a quei vagoni piombati diretti verso la morte.
La Città di Torino è stata rappresentata dalla presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, la Regione Piemonte era presente con l’assessore Andrea Tronzano, il Consiglio regionale del Piemonte con il vicepresidente Daniele Valle, mentre per la Città metropolitana di Torino ha preso parte all’ iniziativa Valentina Cera.
Anche altri rappresentanti delle istituzioni hanno preso parte alla manifestazione, come la presidente della Circoscrizione 3 Francesca Troise, gli assessori comunali Gianna Pentenero e Jacopo Rosatelli e la consigliera Sara Diena. Particolare commozione ha accolto la presenza di Adriana Cantore, strappata alla deportazione a soli 13 mesi dal coraggio di una suora.
Nel corso del suo intervento, la presidente Grippo, evocando i timori espressi dalla senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre, ha invitato a non arrendersi all’oblio e ad armarsi di quella verità che la memoria custodisce ancora intatta, per provare ad agire concretamente sul destino che ancora ci attende.
Claudio Raffaelli