L’adolescente che negli anni Trenta divorava le opere di Dostoevskij, Shakespeare, Baudelaire e l’autobiografia di Trotsky ne sarebbe stata felice e anche timidamente inorgoglita. Bianca Guidetti Serra, nel centenario della sua nascita, ha dato il proprio nome alla Biblioteca Civica Torino Centro di piazzetta Università Mastri Minuisieri 2A, proprio nel cuore di quel Quadrilatero dove tanto amava passeggiare.
Laureatasi in Giurisprudenza in piena Seconda Guerra mondiale, Bianca Guidetti Serra è stata una delle prime donne avvocato nel Foro di Torino. Impegnata nella Resistenza, ha poi patrocinato, in decenni di attività forense, innumerevoli cause, privilegiando la difesa dei diritti dell’infanzia (a cominciare da quella ospite degli istituti assistenziali), delle donne, delle persone recluse in carcere, dei lavoratori e lavoratrici. Uscita dal Partito Comunista nel 1956, è stata anche deputata per Democrazia Proletaria nel 1987-1991.
Nella sua attività professionale, Guidetti Serra ha riversato tutti i valori umani, etici e civili, con i quali ha attraversato gli snodi fondamentali della nostra storia, come è stato sottolineato nella cerimonia che ha preceduto lo scoprimento della targa sulla facciata della biblioteca.
Cerimonia svoltasi stamattina in quella Sala Rossa che ha visto Bianca Guidetti Serra eletta consigliera comunale per quattro mandati amministrativi tra il 1985 e il 1999 sempre da indipendente nei gruppi consiliari di sinistra (Democrazia Proletaria, poi PCI e quindi PDS) e nella quale era stata salutata dai torinesi per l’ultima volta, cinque anni fa. Nella camera ardente allestita tra i rossi velluti dell’aula consiliare, ha ricordato con gratitudine il figlio Fabrizio Salmoni, erano presenti, tra gli altri, l’allora sindaco Piero Fassino e l’allora consigliera Chiara Appendino, destinata a succedergli due anni più tardi.
Numerosi gli interventi e testimonianze offerti al numeroso pubblico presente in aula. Il figlio Fabrizio , il presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari, l’assessora Francesca Leon, l’ex consigliera comunale e parlamentare Chiara Acciarini, Santina Mobiglia (biografa della scomparsa), il docente universitario Francesco Campobello, Giulia Sofia Agnolini (laureatasi con una tesi sull’impegno di Guidetti Serra in favore dei carcerati) e l’avvocato Alida Vitale ne hanno ripercorso, sotto diverse angolazioni, la vita e il tragitto professionale e politico.
Sobria, sabauda e minimalista, come è stata definita, Bianca Guidetti Serra ha lasciato in questa città una robusta traccia, incarnata nel suo prezioso archivio oggi in via di catalogazione ma soprattutto nel ricordo che di lei conserva una comunità per la quale, in forme diverse (da avvocato, parlamentare e consigliera comunale) ma sempre con dedizione e coerenza, ha speso tutta una vita.
Claudio Raffaelli