Un giallo comico e, in realtà, non del tutto plausibile lo ha definito lo stesso Luca Iaccarino, autore di ‘Qualcuno sta uccidendo i grandi cuochi di Torino’ nella presentazione di un incontro allestito per il cartellone del Salone del Libro Off, a cura dell’ufficio Garante dei detenuti della Città.
Nel DNA degli autori torinesi è spesso frequente l’umorismo quale ingrediente base, ha detto l’autore ricordando in particolare Giovanni Arpino, Fruttero & Lucentini e Margherita Oggero. Fatto sta che chef della città come Baronetto e Scabin, o gestori di locali storici come Mulassano e Ranzini muoiono assassinati uno dopo l’altro nel meccanismo narrativo del romanzo come insetti intrappolati nella carta moschicida.
La verve di Iaccarino si è affiancata agli interventi di Maria Bottiglieri del Comune di Torino e di Gianluca Boggia di Freedhome intervenuti per discutere dell’attenzione posta verso l’economia carceraria e i prodotti enogastronomici creati nei penitenziari della penisola.
All’incontro, ospitato il 10 maggio negli spazi commerciali di Freedhome in via Milano, hanno assistito Monica Cristina Gallo, la Garante dei detenuti della Città, e i Consiglieri comunali Eleonora Artesio e Francesco Tresso.
(Roberto Tartara)
Nella foto: Freedhome – Via Milano 2. La presentazione del romanzo ‘Qualcuno sta uccidendo i grandi cuochi di Torino’. Al centro l’autore Luca Iaccarino; a destra Gianluca Boggia; a sinistra Maria Bottiglieri.