“Chissà quanti torinesi sanno come è bello andare in auto in collina ad aprile per godersi la fioritura dei ciliegi. Ma per vederla davvero bisogna prendere da corso Moncalieri e andare su per Cavoretto e poi verso Pecetto… e io ho scoperto tutto grazie alla Banca del Tempo” racconta una socia, durante la festa per il ventennale dell’Associazione celebrato in via Saccarelli (a San Donato) nei giorni scorsi. Sulla scorta del proprio tempo libero, anni fa diede disponibilità ad accompagnare in auto i soci della Banca; è così in primavera non può più mancare la gita collinare con la socia appassionata di botanica (ma senza auto). “Ormai siamo diventate amiche; senza di lei mai avrei scoperto la bellezza di quelle fioriture. Mi creda sono uno spettacolo mirabile”.
Tra i trenta soci del sodalizio funziona spesso così. Ciascuno offre le proprie capacità: l’abilità in cucina; la capacità manuale di eseguire piccole manutenzioni; la conoscenza delle lingue straniere. In cambio riceve l’esecuzione di piccoli lavori di cucito; la compagnia per andare al cinema; l’aiuto per usare meglio il computer o fare delle commissioni.
E se va avanti da oltre vent’anni vorrà pur dire qualcosa. La Banca del tempo di via Saccarelli (dal 2011 ha sede nella Casa del Quartiere) è la più antica esistente in Città, ha ricordato Aurora Tesio del Coordinamento provinciale, durante gli interventi ufficiali.
Le Banche torinesi sono tre e le attività sono davvero molte: il BookCrossing ad esempio, con una dotazione di 1.700 volumi ricevuti da libere donazioni, avviato lo scorso anno dopo la chiusura della succursale della biblioteca D’Annunzio nella Casa del Quartiere. Ed è un servizio aperto a tutti.
Un punto di riferimento della vita sociale sono le conferenze a cadenza quindicinale del venerdì pomeriggio. Nessun tema è precluso; ad esempio venerdì 9 novembre si tratterà il training autogeno, come in passato si è approfondita la conoscenza di celebri scrittori, giusto per ricordare un argomento caro ai soci.
Energie sono dedicate anche a organizzare gite fuori porta nel Monferrato, magari alla scoperta dei complessi religiosi medievali, o alle visite nelle vie del centro storico torinese.
Tutto attorno al principio del mutuo soccorso, senza che ci sia uno scambio di denaro. I principi fondamentali sono il tempo (come unità di misura); la parità delle prestazioni; la gratuità degli scambi. Ed è attività diversa dal volontariato; la Banca del Tempo promuove scambi di servizi e attività soltanto tra i soci; l’80 per cento degli associati è composto da donne, rimpinguare la componente maschile non spiacerebbe ai membri del sodalizio.
Ma forse la definizione più calzante sul senso ultimo dell’Associazione è stata espressa dalla risposta di un papà alla figlia di otto anni incuriosita dal vedere il genitore partire per rappresentare la Città di Torino ai festeggiamenti:
“Papa, ma che cos’è la Banca del Tempo?”
“E’ il migliore dei modi per stare insieme e conoscere nuovi amici”.
“Voi tutti”, ha aggiunto il vice presidente del Consiglio comunale, Enzo Lavolta, durante la festa – “siete l’esempio della generosità dei cittadini questo quartiere”.
Per informazioni dettagliate è possibile scrivere una e.mail al seguente indirizzo: bancatempo4ctorinolibero.it. oppure recarsi di persona alla segreteria dell’Associazione di via Saccarelli 18, aperta il martedì dalle 10 alle 12.
(Roberto Tartara)