Contro il rialzo dell’iva dei prodotti igienico-sanitari femminili e per l’infanzia

Nella prossima manovra finanziaria l’iva su assorbenti, coppette mestruali e tamponi e latte artificiale e altri prodotti per lo svezzamento dovrebbe tornare al 10% e “il nuovo aumento dei prezzi aumenterà le disuguaglianze sociali”, con “conseguenze sulla salute psicofisica delle donne, ragazze, neonate e neonati”. È quanto sostiene una proposta di ordine del giorno a prima firma Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), illustrata nella seduta del 2 novembre 2023 della Commissione Diritti e pari opportunità, presieduta da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos).

Questo aumento – dichiara la proponente – sconfessa il piano del Governo a favore di famiglie e donne e fa loro un danno, colpendo ceti economici già in difficoltà. Il documento – spiega – chiede pertanto di riportare al 5% l’iva su prodotti alimentari per l’infanzia e di azzerarla su assorbenti, tamponi e coppette mestruali.

La proposta del Governo ci lascia sconcertati e non ne capiamo la ragione – ha dichiarato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos), co-firmataria del documento insieme anche a Tiziana Ciampolini (Torino Domani).

Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) si è detto dispiaciuto per l’aumento, ma il Governo in carica – ha spiegato – ha visto situazioni su cui si doveva tagliare per recuperare risorse per effettuare interventi più incisivi.

Ludovica Cioria (PD), nel condividere i contenuti dell’ordine del giorno, ha ribadito che ci sono beni – come i prodotti igienico-sanitari femminili – il cui prezzo va protetto, anche per tutelare la salute sessuale e riproduttiva delle donne.

Siamo in un momento di forte oscillazione dei prezzi – ha affermato Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) – e il Governo Meloni è tornato indietro sulla questione dato che i prezzi dei prodotti non erano diminuiti.

Anche in questa occasione il Governo ha fatto un provvedimento ‘spot’, come in molti altri casi, poi smentiti dai fatti – ha detto Pietro Tuttolomondo (PD).

Riportare l’iva al 10% non è il modo migliore per sostenere la natalità e aiutare le famiglie, secondo Ivana Garione (Moderati).

Per Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani), che comunque ha dichiarato che voterà a favore del provvedimento, questo ordine del giorno non serve a convincere le persone a fare più figli e finirà direttamente nell’inceneritore.

Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha espresso preoccupazioni per questo e altri provvedimenti del Governo, come quelli per la disabilità, ma ha criticato l’eccessiva connotazione politica data all’ordine del giorno proposto.

La manovra finanziaria non interviene per aiutare le fasce sociali meno favorite – ha dichiarato l’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli, auspicando l’approvazione del documento in Sala Rossa e un maggior dialogo del Governo con i Comuni.

L’ordine del giorno è stato liberato per l’aula e verrà esaminato dal Consiglio Comunale in una delle prossime sedute.

Massimiliano Quirico