Il tema della dipendenza da sostanze è stato nuovamente affrontato a Palazzo Civico il 4 settembre 2024, in occasione di una seduta delle Commissioni Quarta e Quinta, presieduta da Vincenzo Camarda (PD).
Nell’occasione è stata presentata una proposta di mozione per “incrementare le politiche per la prevenzione dal consumo di crack”, firmata dai consiglieri del PD Simone Tosto e Vincenzo Camarda.
Il documento – ha dichiarato Simone Tosto (PD) – vuole tentare di arginare quella che è diventata una vera e propria piaga sociale per la nostra città, ma non solo: il consumo di crack. Una droga – ha spiegato – che provoca nell’immediato grande euforia, ma che, con il passare del tempo, può causare psicosi gravi, schizofrenia e altri importanti danni alla salute, oltre a gravi conseguenze sociali.
Abbiamo il dovere di intervenire – ha concluso Tosto – lavorando sulla prevenzione, a partire dai luoghi dove viene consumato il crack, incrementando l’educativa di strada e potenziando le politiche e i fondi a livello regionale e nazionale.
È necessario fare prevenzione anche tra i minori – ha aggiunto Vincenzo Camarda (PD) – con proposte educative.
Per Claudio Cerrato (PD) la piaga del crack sta investendo Torino e l’Italia e bisogna lavorare su prevenzione e riduzione del danno, investendo su percorsi di prossimità.
Secondo Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) è giusto accendere una luce su questo tema, avviare senza indugi un confronto a livello interistituzionale e coinvolgere anche le scuole, il terzo settore e i luoghi della movida, anche con presidi sanitari mobili.
Bisogna parlare di questo problema – ha detto Pierlucio Firrao (Torino Belissima) – anche perché il crack è una droga che costa poco ed è di facile consumo.
Tony Ledda (PD) ha ribadito il momento emergenziale che sta vivendo Torino, con il diffondersi del consumo di crack: una piaga sia sanitaria che sociale.
È necessario contrastare il consumo di crack – ha affermato Andrea Russi (M5S), esprimendo perplessità sull’utilità della mozione – ma non è l’evoluzione del consumo della cannabis, come alcuni sostengono.
Per Domenico Garcea (Forza Italia) la Giunta Lo Russo non sta facendo abbastanza per contrastare il consumo delle droghe, non ha elaborato politiche serie in questi tre anni, soprattutto nelle periferie, e preferisce incolpare la Regione Piemonte e il Governo.
Pietro Tuttolomondo (PD) vorrebbe approfondire lo stato di attuazione dei Lea – Livelli Essenziali di Assistenza da parte della Regione Piemonte. Ha quindi evidenziato l’opportunità di adottare approcci multidisciplinari per affrontare l’emergenza crack e di valutare la questione all’interno del Piano socio-sanitario regionale.
É necessario aumentare a livello regionale il personale dedicato alla cura delle tossicodipendenze e intervenire anche nelle scuole – ha detto Pierino Crema (PD).
Il sindaco di Torino e la Giunta comunale hanno le proprie responsabilità – ha rimarcato Giuseppe Catizone (Lega) – nel non avere sinora attuato politiche di prevenzione.
Dobbiamo interrogarci sulle ragioni che sono dietro all’utilizzo delle sostanze, sulle conseguenze del consumo e dell’abuso di droghe e anche sui problemi di salute mentale e medico-sanitari che hanno alcune delle persone che consumano droga – ha dichiarato Ludovica Cioria (PD).
Non ci devono essere pregiudizi e questioni ideologiche nell’affrontare il problema – ha sottolineato Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) – ma occorre ragionare sul consumo di tutte le droghe.
Il Comune di Torino può svolgere un ruolo di regia nelle politiche di prevenzione – ha sostenuto il referente del Forum Droghe, Angelo Giglio.
La mozione si inserisce nel solco delle attività di contrasto al consumo di droghe che Consiglio e Giunta stanno svolgendo dall’inizio di questo mandato amministrativo – ha detto l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli, annunciando l’attivazione di un Tavolo sui consumi psico-attivi.
Ha quindi sottolineato la necessità di fare opera di prevenzione alle dipendenze nelle scuole.
La mozione è stata liberata per l’aula e passerà ora all’esame del Consiglio Comunale di Torino.
Massimiliano Quirico