Al segnale convenuto, Capitan America si è prima guardato intorno poi, ricevuta l’approvazione degli altri supereroi presenti nella grande sala dove stava seduto, con calma studiata si è alzato e si è avviato a compiere la missione che lo attendeva. Così Walter Galliano, nei panni del supereroe della Marvel, ha raggiunto il sindaco Stefano Lo Russo e la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo per ricevere l’attestato di benemerenza civica che la Città gli ha destinato quale fondatore della NIDA – Nazionale Italiana dell’amicizia, associazione impegnata dal 2012 a sostenere i bambini in difficoltà. Quella di Galliano e della NIDA è solo una delle dieci storie che in Sala Rossa, questa mattina, sono state raccontate e premiate. Persone e associazioni che si sono distinte nella loro attività o in azioni significative che la Città ha riconosciuto meritevoli del premio. Come ha sottolineato Grippo durante la cerimonia, sono dieci storie meritevoli del massimo apprezzamento, storie che contengono decine e decine di vite, alcune tragicamente perdute, ma rimaste agganciate a gesti e condotte che sono senza tempo, altre vite sono state salvate e tante, tantissime vite, sono cambiate.
Consegnate le Civiche benemerenze
Storie capaci di generare valore, di ispirare altre storie e cambiare, in meglio, altre vite. Per il sindaco le benemerenze di oggi, che spaziano in tutti i campi, dalla solidarietà all’impresa agli atti di coraggio, dimostrano un modo di essere torinesi. Raccontano come Torino abbia nelle sue corde la capacità di esprimere persone che hanno a cuore l’etica del lavoro, che amano la propria città, che sono caratterizzate da una forte dimensione di altruismo, di restituzione alla #comunità. Nel dettaglio, questi sono i dieci premiati e le motivazioni che hanno convinto la Città a consegnare loro le civiche benemerenze: Mattia Aguzzi ha salvato la vita ad una bimba di quattro anni caduta dal quinto piano di un palazzo in via Nizza; Pietro Giacomo Padovani si è distinto nel campo della cooperazione internazionale, ha fondato l’associazione Solidarietà per il Guatemala Onlus con il sostegno di figure quali Norberto Bobbio, David Maria Turoldo e Dante Liano; Rasel Miya Md, giovane cittadino originario del Bangladesh, da anni residente a #Torino, quest’inverno non ha esitato a buttarsi nel fiume Po per tentare di salvare la vita di un uomo che vi era scivolato accidentalmente; Alessandro Bulgini, artista eclettico, ideatore e protagonista di Opera viva Barriera di Milano, del progetto Artista di Quartiere e di Flashback Habitat, definito “un ecosistema dedicato a tutte le culture contemporanee, un luogo favorevole allo scambio del pensiero creativo, culturale”.
Il premio alla Piazza Dei Mestieri è stato conferito quale riconoscimento per il lavoro svolto con i giovani, nella lotta contro la dispersione scolastica e la riscoperta dei mestieri; Maria Teresa Molo psicologa e studiosa delle neuroscienze e della sessuologia clinica, per le attività della fondazione che porta il suo nome e di cui è presidente, impegnata nella ricerca del benessere e della salute psicofisica delle persone; ad Attilio Marchelle quale esempio positivo di intraprendenza e determinazione, fondatore del marchio “Attilio parrucchieri” e creatore di un centro specializzato per acconciature femminili riconosciuto a livello internazionale, un centro estetico e un’accademia di formazione professionale. Premio alla memoria a Beniamino Vicino, assistente tecnico del laboratorio di Fisica al Liceo Classico “Massimo d’Azeglio”, scomparso nel 2020, segnalato dal dirigente scolastico, dai docenti e dagli studenti quale riferimento educativo straordinario che ha lasciato un segno importante in chi l’ha conosciuto e nella storia dell’istituto. Emilio Jona e Fausto Amodei sono stati premiati perché fondatori e animatori del gruppo dei Cantacronache. Nato nel 1957, era un collettivo di cui facevano parte Sergio Liberovici, Michele Straniero, Fausto Amodei, Margherita Galante Garrone, Giorgio De Maria ed Emilio Jona, Italo Calvino e Franco Fortini, e al quale collaborò anche Gianni Rodari. Fu la prima esperienza in Italia di canzone d’autore grazie a testi e musiche di contenuto politico e sociale, con un’importanza fondamentale per la successiva, e più famosa, stagione del cantautorato in Italia. La cerimonia odierna fa seguito all’approvazione a maggioranza qualificata, nel mese di maggio, di una mozione presentata dalla presidente per conto conferenza dei Capigruppo, ai sensi dell’articolo 7 dello Statuto della Città e del Regolamento per il conferimento delle Onorificenze civiche n. 396.
Marcello Longhin