A ricordare la gravità dello spreco idrico è stato oggi pomeriggio il Comitato Acqua pubblica di Torino in Commissione Ambiente. Paola Ceretto ha snocciolato dati che non perdono drammaticità nell’essere ribaditi: l’ultimo censimento Istat afferma che in Italia si perde il quaranta per cento dell’acqua per perdite dalle condotte e mancata manutenzione rispetto al ventitré per cento della media europea. Per Torino e la sua provincia gestita da Smat si arriva al trentaquattro per cento; Arera – l’autorità di regolazione – afferma che la nostra provincia è inserita nelle zone in classe B (sono classificate A le aree con perdite idriche fino al venticinque per cento). L’obiettivo che l’Autorità si pone è inadeguato ha affermato la relatrice: “perseguire la soglia del venticinque per cento non è un traguardo adeguato ai nostri tempi”. Cosa fare? Smat nel programma degli investimenti 2020 stanzia fondi pari al quindici per cento complessivi per intervenire sulle perdite idriche di cui circa l’1,5 per cento è considerato prioritario; invochiamo che il gestore delle rete – ha proposto – contenga il fenomeno con una sostituzione in grande scala delle tubature vetuste e ammalorate e che il Comune di Torino azionista di Smat lo sostenga indirizzando la scelta. Al dibattito in Commissione coordinato dal presidente Claudio Cerrato (Pd) sono intervenute le consigliere e i consiglieri Abbruzzese – Diena – Garcea – Viale – Patriarca – Sganga – Catanzaro – Borasi.
(Roberto Tartara)