Esiste da due anni, il Coordinamento delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale, Co.Dias.Co: e sono parecchie le associazioni di migranti che lo compongono, alcune con molti di storia alle spalle. Risale al 2006 la fondazione dell’Associazione Sudanese di Torino, mentre le radici dell’Associazione Senegalesi Torino affondano addirittura negli anni Ottanta del secolo scorso. Ci sono poi i cinesi di ANGI – Nuova Generazione e di Forza delle Donne, gli haitiani con HaitItalia APS, l’associazione Somaaliya fondata 21 anni fa dal consigliere comunale emerito Mohamed Aden Sheik, Casa Brasil Torino, l’Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali AMMI, più varie altre realtà associative, attive non solo in città ma anche nel resto del territorio piemontese.
Tutti insieme per una rete basata, hanno spiegato i rappresentanti del CO.Dias.Co durante un incontro a Palazzo Civico, sulla comune passione per la cooperazione internazionale e sulla volontà di contribuire all’inclusione sociale delle varie comunità migrate sotto la Mole. Un ponte tra le persone, per mettere in collegamento culture diverse, che magari non subito si capiscono vicendevolmente ma possono produrre sintesi, nuove conoscenze, arricchimento culturale e civile per tutti e tutte.
Un progetto non banale per costruire, attraverso le sinergie tra le diverse associazioni del Coordinamento , una nuova idea di cooperazione internazionale che veda gli immigrati e le loro forme associative non più come destinatari dei progetti di inclusione e collaborazione, ma come fonte e parte attiva degli stessi. Una cooperazione internazionale che favorisca inoltre un dialogo paritario tra i vari Paesi, valorizzando il contributo della diaspora alle realtà locali. Perché i migranti non sono un problema per il territorio nel quale si trasferiscono, ma una ricchezza, in quanto la diversità può essere un fattore di crescita. Una sfida, quella illustrata nel corso della riunione che si è svolta con la Commissione per il Contrasto a Razzismo e Intolleranza presieduta dal consigliere Abdullahi Ahmed Abdullahi, impegnativa e dall’esito non scontato. Ma a Torino e nel resto del Piemonte, il Coordinamento delle Diaspore per la Cooperazione internazionale, questa sfida l’ha già raccolta e il lavoro è ormai avviato. Il 15 dicembre scorso, la Città di Torino, nella persona del sindaco Stefano Lo Russo, e i responsabili del Co.Dias.Co hanno firmato un protocollo di collaborazione.
Claudio Raffaelli
(Per contattare il Coordinamento, scrivere a info@codiasco.org)