Dal 5 marzo scorso, gli appassionati di jazz erano pronti a vedere i concerti del Torino Jazz Festival Piemonte. Ma l’emergenza sanitaria ha bloccato tutti in casa e hanno dovuto rinunciare ai live, restando in compagnia della loro amata discoteca personale. Ma la via incorporea del web è sempre aperta e per i cultori della musica afro americana gli organizzatori del festival offrono da qualche giorno una playlist dedicata su Spotify (il servizio di streaming musicale on demand con milioni di brani da ascoltare) – disponibile GRATIS nelle versione Free – composta da una sessantina di brani degli artisti ospiti della rassegna.
Si tratta di cinque ore di musica di alto livello e, come sanno i frequentatori del servizio si può scegliere cosa ascoltare senza una scaletta predefinita. La playlist parte con Sandra Booker, cui era stata affidata l’inaugurazione della seconda edizione del festival nato dalla sinergia tra la Fondazione Piemonte dal Vivo e la Città di Torino con il suo Torino Jazz Festival. Poi è bello perdersi un po’ nell’elenco dei brani prima di decidere chi ascoltare: si incontra la star del sax Gary Smulyan; si ritrova il suono familiare della tromba del nostro Enrico Rava (che avrebbe dovuto suonare con Gianni Coscia, Diño Piana e Pupi Avati ad Asti) interpretare in coppia con Stefano Bollani “The man I love” e con Gino Paoli ‘Il cielo in una stanza’. E poi Peppe Servillo in duo, prima con Enzo Avitabile e poi con Xavier Girotto; i volti noti di Renzo Arbore e Gegé Telesforo ancora in duo; il binomio storico di Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia. E ancora il crooner Matteo Brancaleoni che incontra Fiorello e Fabrizio Bosso per la reinterpratazione del celebre “Italiano” di Toto Cutugno. E poi infine nomi molto noti della scena internazionale come Camille Bertault, Joe Lovano, Kyle Eastwood e François Bourassa.
Roberto Tartara
Nella foto: Joe Lovano (immagine Wikimedia Commons)