Si è celebrata questa mattina, all’interno del Giardino dedicato al Corpo Italiano di Liberazione in via Ventimiglia, la tradizionale commemorazione della Battaglia di Monte Marrone. Episodio bellico particolarmente significativo, ricorda l’impresa, definita dai libri di storia “eroica”, che vide protagonisti, la notte del 31 marzo 1994 e i giorni immediatamente successivi, i Bersaglieri del 3° Reggimento, gli Alpini del Battaglione Piemonte e i Paracadutisti della Divisione Nembo. Non troppo lontano da Cassino, nella catena appenninica de Le Mainarde, fra Lazio, Umbria e Molise, le forze italiane inquadrate in quelle alleate che stavano risalendo la penisola, in qui giorni si trovarono a dove prima conquistare prima e difendere poi, la strategica posizione contesa alle forze di occupazione naziste. Un’azione frontale, ritenuta impossibile sia dai nuovi alleati anglo-americani sia dai nemici tedeschi. Altrettanto sorprendente la difesa successiva dello sperone roccioso da parte degli Alpini che resistettero, fra il 9 e il 10 aprile successivi, ai reiterati tentativi delle truppe tedesche di riprendere le posizioni perse. Alla cerimonia di oggi, in rappresentanza della Città di Torino, ha partecipato la vicepresidente del Consiglio comunale Viviana Ferrero che, rivolgendosi agli studenti della scuola media “Peyron” presenti alla commemorazione, ha sottolineato il messaggio positivo che si può leggere nella prova di quei giovani soldati: impegnati in un’azione estrema, si costruirono con il coraggio e la professionalità, una credibilità che permise, una sorta di scintilla positiva, di accreditare le nostre forze armate quale alleato fidato e capace nel restante periodo della Guerra di Liberazione, nei confronti del Comando angloamericano.
Marcello Longhin