Cento milioni di vittime civili nelle guerre e nei conflitti che hanno insanguinato il pianeta dal Ventesimo secolo ad oggi, l’80% sul totale delle vittime. Trenta milioni di rifugiati. Sono i numeri impressionanti che servono a raccontare la mai interrotta emergenza umanitaria che colpisce indiscriminatamente popolazioni di tutti i continenti. Per ricordare all’opinione pubblica il dramma dei civili uccisi nei conflitti armati, nel 2017 il Parlamento ha approvato, con una legge nazionale, la Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, che si celebra ogni anno l’1 febbraio. Quest’anno, l’Associazione nazionale Vittime civili di guerra (ANVCG) in collaborazione con il SerMiG (Servizio missionario giovanile) e il patrocinio della Città, per celebrare la Giornata ha organizzato una serie di eventi ospitati dalla sede del SerMiG a Borgo Dora culminati, questa mattina, nel convegno dal titolo “Mai più vittime civili di guerra”. In discussione, i nuovi scenari internazionali per la protezione dei civili nei conflitti armati, con particolare attenzione al ruolo delle vittime di guerra nei processi di assistenza e integrazione. Nel corso del convegno è stata presentata la proposta promossa da un Comitato promotore costituitosi quest’anno, che chiede al Parlamento Europeo di istituire la Giornata europea delle vittime civili. Il convegno di questa mattina è stato preceduto dai saluti istituzionali.
Marcello Longhin