Una valutazione sullo stato manutentivo di alcune della cascine storiche torinesi è stata discussa dalle commissioni di bilancio e patrimonio, edilizia pubblica e quella di ecologia ambiente e verde pubblico, riunite questa mattina e presiedute dal consigliere Antonio Fornari. I tecnici comunali sono intervenuti per presentare l’avanzamento dei progetti e delle manutenzioni, iniziate nel 2006 e finalizzate a riqualificare alcuni edifici storici, tra i quali molte cascine, di proprietà della Città. Dodici gli edifici presi in esame. Molte le cascine recuperate in modo significativo che hanno acquisito una condizione dignitosa e funzionale, quali la cascina Continassa, sulla strada di Druento, e la cascina Marchesa, nel parco della Pellerina. Alcune di esse, oltre ad essere state completamente rifunzionalizzate, sono ad oggi concesse ad associazioni o cooperative. La cascina Coppa (parco del Meisino), che versava in condizioni molto critiche, è stata completamente trasformata ed è stata data in concessione alla cooperativa Mela Cotogna. La cascina Castagna, nel parco della Maddalena, viene usata da associazioni ambientaliste e per attività didattiche connesse al parco. La cascina Parco Piemonte nel parco del Sangone è stata concessa all’associazione Clorofilla, mentre la cascina Villagrande (parco del Nobile, ex Villa Moia) alla cooperativa Agriforest.
I tecnici hanno riscontrato maggiori problemi su alcuni edifici, come la cascina Airale (parco della Colletta), caratterizzata da un forte degrado generale e occupata abusivamente per anni, ora chiusa e controllata, ma con scarse possibilità di recupero. La cascina Varetto (parco dell’Arrivore) è stata demolita qualche anno fa: oltre al decadimento generale della struttura, la sua posizione, lo spondale della Stura, non è stata considerata sicura, un eventuale recupero comporterebbe uno studio di inquadramento esteso agli ambienti fluviali limitrofi.
Tra gli altri edifici recuperati, l’ex seggiovia di parco Cavoretto, in attesa di assegnazione e il magazzino di Monte dei Cappuccini, in dotazione al CAI. La Bosio è una piccola struttura, impropriamente chiamata cascina, situata nel parco Leopardi e non in condizioni di particolare degrado, ma chiusa perché senza una particolare finalità.
Il prossimo passo previsto dalle commissioni sarà svolgere dei sopralluoghi per determinare la funzionalità dei luoghi e per individuare un utile scopo a cui indirizzarli.
Carola Bortesi, stage Università di Verona