Un alloggio nel cuore di Torino, bello accogliente che metta a proprio agio e faccia sentire accolto chi vive un momento di profonda sofferenza legato ad un lutto. Così è
nata Casa Faro, inaugurata ieri da parte della stessa Fondazione che da oltre quarant’anni è specializzata in cure palliative per malati terminali. In un appartamento di circa 260 metri quadri, è stato creato uno spazio fisico che rappresenta un luogo dove è possibile l’incontro e il confronto con psicologi che, attraverso il servizio Faro dopo, possa dare sollievo a situazioni di fragilità seguite alla perdita di una persona cara. Accanto a questo, Casa Faro è anche spazio culturale di confronto nel quale esplorare dimensioni sociali, psicologiche e collettive e culturali da affiancare agli aspetti strettamente clinici. Un luogo di socializzazione e inclusione, contro l’isolamento e la solitudine, tassello fondamentale per una comunità capace di prendersi cura delle persone.
Per questo, sono già stati programmati, nell’ambito dell’iniziativa “Rallentare è prendersi cura” tutti i giovedì di giugno, incontri con aperitivo su tematiche varie L’idea, il progetto e la sua realizzazione sono stati illustrati dal direttore generale della Fondazione, Luigi Stella e dal presidente Giuseppe Cravetto, che hanno ringraziato i donatori, in particolare Giuseppina Villani, alla quale è stata dedicata la sala conferenze dell’appartamento di via Botero 16. Presenti all’incontro anche le istituzioni, con il presidente della Regione, la vicesindaca di Torino e la presidente del Consiglio Comunale.
F.D’A.