Bottom Up! cambia la città

Si parla spesso di trasformazione della città, altrettanto spesso di progettazione condivisa dal basso. La Fondazione per l’architettura / Torino e l’Ordine degli Architetti di Torino prendono sul serio il concetto tanto da organizzare un concorso, nel 2019 – Bottom Up! Curato da Maurizio Cilli e Stefano Mirti – arrivato alla sua seconda edizione, dove questa modalità progettuale viene esaminata e premiata. Cosa vuole dire, lo hanno spiegato i responsabili del festival ieri pomeriggio durante una seduta della seconda Commissione, presieduta da Antonio Ledda: dare voce al desiderio dei cittadini di trasformare frammenti di città, comunità che riflettono sulle conseguenze delle loro attività, le modalità d’intervento sullo spazio pubblico, un modello virtuoso di ascolto dei bisogni del territorio e di chi lo vive quotidianamente. Si comincia selezionando gli otto gruppi di lavoro che hanno presentato le idee di trasformazione più interessanti. Ai gruppi vengono affiancati uno o più architetti ed iniziano un percorso guidato per acquisire le competenze necessarie ad elaborare, presentare e sostenere, anche economicamente il progetto. Il festival è la vetrina finale del lavoro svolto. Pochi giorni fa, il 7, 8 e 9 giugno, alle arcate dei Murazzi Bottom Up! ha presentato i diciotto progetti, undici della prima edizione, sette della seconda, espressione di interventi su luoghi e tessuti sociali diversi in città e nella regione. Nel corso del festival il Porto Urbano dei Murazzi ha accolto ospiti italiani e internazionali: architetti, artisti e operatori culturali che hanno riportato esperienze personali e si sono interrogati sul tema della trasformazione della città e dello spazio pubblico. Per Ledda, la città impegnata nel Nuovo Piano Regolatore guarda con molto interesse a questa iniziativa. “Per cogliere più segnali possibile che arrivano da tutto il territorio, nell’ambito della trasformazione sociale legata ai luoghi urbani e agli spazi aperti, che esigono attenzione puntuale e aderente alle diverse istanze e necessità dei cittadini”. Anche per questo, è arrivata la disponibilità ad affiancare gli organizzatori di Bottom Up! durante il percorso di preparazione della prossima edizione: “Per mettere a disposizione lo scambio di conoscenze ed esperienze, usando il Festival come strumento di interazione fra le diverse istituzioni impegnate assieme nel percorso di ricamo urbano e rilancio della città, che ci vede particolarmente impegnati nei prossimi anni”.
Questi i sette progetti selezionati quest’anno: https://www.produzionidalbasso.com/…/bottom-up-spazi-e…
Marcello Longhin