Bambini, bambine e Intelligenza Artificiale

Pachamacha, simbolo del rapporto tra natura ed essere umano

Tra le tante incertezze e gli infiniti interrogativi che accompagnano il dilagare  dell’Intelligenza Artificiale, spesso indicata con il suo acronimo inglese AI, una cosa è certa: i bambini di oggi diventeranno adulti un mondo che avrà conosciuto una profonda trasformazione, della quale l’AI sarà stata uno dei motori fondamentali. Instradare i giovanissimi verso un corretto seppur iniziale approccio con questo nuovo strumento,  indirizzarli  verso una forma mentale che sia aperta verso le nuove tecnologie e l’AI stessa ma con un approccio critico, umanistico e non meramente tecnologico: è il senso del progetto  CAIRE (Children Artificial Intelligence Relationship) portato avanti in tre università europee (Torino, Middlesex – London e Timisoara) mirato a bambini e bambine della scuola primaria.

La docente Emanuela  Guarcello e la ricercatrice Francesca Pileggi hanno illustrato il progetto nel corso di una riunione congiunta, presieduta da Vincenzo Camarda, delle commissioni Servizi sociali e Cultura. Tramite percorsi multimediali e interattivi, in uno spirito inclusivo, viene proposto ai piccini e piccine un’esperienza immersiva che è una riflessione sul rapporto fra esseri umani e natura, tra reale e virtuale e sulla necessità di una gestione responsabile delle tecnologie come strumento di trasformazione della realtà. Il tutto, naturalmente, con strumenti, suggestioni e linguaggi adeguati alla fascia di età in questione.

Per maggiori informazioni: https://www.school4thinking.unito.it/home-page

(C.R.)