Astensionismo, per scelta e per difficoltà di voto

Un tema di attualità che pone un interrogativo a tutte le democrazie occidentali: perché sono pochi i cittadini che vanno a votare? È la domanda alla quale hanno tentato di offrire risposte il Coordinamento tra gli ex parlamentari di Piemonte e Valle d’Aosta, l’Associazione fra gli ex consiglieri regionali, la Consulta permanente tra gli ex consiglieri e amministratori della Provincia di Torino e della Città Metropolitana, l’Associazione Consiglieri emeriti del Comune di Torino, in un convegno dello scorso autunno i cui atti sono stati raccolti in un volumetto dal titolo “Astensionismo, perché?”, curato da Sergio Rogna Manassero di Costigliole, e presentati in un incontro che si è tenuto nella Sala Colonne di Palazzo civico alcuni giorni fa. Il convegno, ha sottolineato Rogna, ha avuto come scopo quello di fornire un quadro aggiornato sulle affluenze elettorali negli ultimi anni, sul quale ha relazionato Magda Negri, di produrre risultati di studi accademici sull’argomento, sui quali ha riferito la professoressa Franca Roncarolo, Ordinaria del Dipartimento Cultura Politica e Società dell’università di Torino, di fare il punto sull’attività legislativa, in relazione alla quale è intervenuto Andrea Giorgis, partendo dalla relazione sul libro bianco “Come ridurre l’astensionismo e agevolare la partecipazione al voto”, presentata al convegno di novembre dello scorso anno, dal presidente dell’associazione Astrid, Franco Bassanini.

Giancarlo Quagliotti, Maria Grazia Grippo e Sergio Rogna.

Gli atti evidenziano come la scelta di non votare (che ormai riguarda quasi la metà degli elettori), non sia solo una decisione volontaria, ma rappresenti un orientamento dettato dalla difficoltà di esprimere il proprio voto in un Paese come l’Italia dove convivono sei tipi di sistemi elettorali, a seconda del livello istituzionale.

Questo fa emergere così la necessità di norme che consentano, ad esempio, la possibilità di voto in un comune diverso da quello di residenza o lo sviluppo di procedure informatiche e dell’identità digitale che consentano di costituire un albo nazionale degli elettori con tutte le garanzie necessarie per l’espressione del voto.

Nello stesso tempo, però, per contrastare l’astensionismo “volontario” occorre migliorare l’offerta politica e soprattutto rivalutare la dimensione della rappresentanza del cittadino e della sua possibilità di scelta.

Proprio su questo tema, dopo l’introduzione di Giancarlo Quagliotti, presidente dell’Associazione dei Consiglieri emeriti del Comune di Torino, si è soffermata la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, che ha portato il saluto della Città all’iniziativa. “Con un approccio più pragmatico, ha evidenziato la Presidente,  si può immaginare che si possa arrivare ad un contenimento significativo della caduta di partecipazione con l’introduzione di soluzioni che facilitino l’accesso a giovani elettori ed elettrici che fanno coincidere la propria disponibilità a partecipare con la disponibilità del sistema ad agevolare la partecipazione. Dall’inizio del mandato, ho utilizzato la leva delle visite a Palazzo civico per mettere a disposizione delle scuole, insieme ad altre Istituzioni, momenti di approfondimento legati a temi di educazione civica che sono anche occasioni di incontro con i rappresentanti delle istituzioni nella convinzione di stimolare un processo di identificazione che possa alla lunga contenere il contagio dell’indifferenza”.

F.D’A.