Va riprogrammato l’orario di apertura del Centro agroalimentare di Torino sperimentando un’apertura diurna prima di un peggioramento irreversibile della situazione e della perdita ulteriore di competitività del Caat. A Palazzo civico in Commissione Lavoro Stefano Cavaglià – presidente dell’Associazione piemontese dei grossisti ortofrutticoli, categoria che movimenta larga parte del fatturato del centro – è stato perentorio nel chiedere l’avvio di una sperimentazione oraria entro la fine del 2024. Come sottolineato dai soggetti nelle precedenti audizioni della Commissione coordinata Pierino Crema (Pd), Cavaglià ha ricordato le difficoltà di reperimento di personale degli operatori del Centro causata dall’orario notturno e ribadito che il ricambio generazionale senza cambiamento dei turni lavorativi sarà complesso. Nelle ultime settimane da più parti sono state evidenziate le difficoltà delle aziende agricole che hanno criticato l’orario attuale del Caat per i problemi che comporta negli approvvigionamenti.
Con il presidente Crema sono intervenuti i consiglieri Firrao – Tuttolomondo – Catanzaro – Saluzzo -; nei prossimi mesi la Commissione esaminerà lo stato dell’arte dell’ipotesi di sperimentazione oraria. L’assessore comunale al Commercio Paolo Chiavarino ha auspicato l’avvio imminente di un tavolo di concertazione in grado di approfondire un tema molto delicato che influenzerà il lavoro e l’andamento dei mercati torinesi; auspicio confermato dai vertici del Caat presenti ai lavori della Commissione. L’assessora comunale al Bilancio Gabriella Nardelli ha ricordato l’indispensabile reperimento di risorse per accompagnare il cambiamento di un centro all’avanguardia. In conclusione Crema ha invitato i soggetti trattanti a impegnarsi verso soluzioni sperimentali anche complesse per tutelare un Centro che determina i prezzi di vendita nei mercati e che dovrà continuare a farlo salvaguardandone la competitività.
(Roberto Tartara)