Il Consiglio Comunale di Torino, nella seduta del 25 maggio 2020, ha approvato (23 voti favorevoli, 8 contrari) la deliberazione proposta dall’assessore al Bilancio Sergio Rolando per la rinegoziazione di mutui contratti dal Comune di Torino con la Cassa Depositi e Prestiti, che al 1° gennaio 2020 presentavano un debito residuo di circa 114 milioni di euro, e la sospensione della quota capitale di mutui con il Mef per circa 7 milioni di euro.
Come ha spiegato l’assessore Rolando, per la rinegoziazione si applica un meccanismo automatico, non discrezionale, analogo a quello utilizzato dall’Amministrazione lo scorso anno.
Complessivamente, per la Città di Torino ci saranno minori oneri fino al 2034 per un totale di 35 milioni di euro e maggiori oneri dal 2035 al 2044 per 52 milioni e 300mila euro. L’operazione costerà quindi 17 milioni e 300mila euro.
Insieme alla deliberazione sono state approvate due mozioni di accompagnamento.
La prima mozione di accompagnamento (prima firmataria: Eleonora Artesio – Torino in Comune), approvata con 26 voti favorevoli e 1 astenuto, impegna sindaca e giunta a coinvolgere la cittadinanza sulle questioni del debito pubblico, sostenendo gli argomenti e le proposte introdotte dalla deliberazione del Comune di Napoli e dalla Consulta pubblica per l’audit, anche attraverso scambio di pratiche e iniziative pubbliche con gli enti locali, in un’ottica di democrazia partecipativa.
La seconda mozione di accompagnamento (primo firmatario: Enzo Lavolta – PD), approvata con 34 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto, impegna la sindaca e l’assessore al Bilancio a richiedere al Governo la copertura del disavanzo della Città di Torino derivante dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla conseguente crisi finanziaria in cui versa l’ente.
La votazione è stata preceduta da un dibattito:
Stefano Lo Russo (PD): Come già ribadito, non condividiamo questa gestione del bilancio, che rimanda il debito – a titolo oneroso – alle future generazioni, con interessi passivi molto alti. Per questo, voteremo contro questa deliberazione, che non c’entra nulla con l’emergenza Covid. Si sarebbe dovuta fare una ricognizione dell’indebitamento e – come chiediamo con una mozione di accompagnamento – coinvolgere il Governo nella riduzione del debito. Rischiamo di trovarci in futuro in estrema difficoltà.
Enzo Lavolta (PD): Il disavanzo importante della Città impone una riflessione politica. Il risanamento dei conti, iniziato nel 2011, è proseguito in questi anni, ma serve una riforma organica della normativa degli enti locali. E, intanto, serve un aiuto concreto da parte del Governo per coprire il debito in questa delicata fase emergenziale, come chiedo con una mozione di accompagnamento.
Eleonora Artesio (Torino in Comune): La delibera tenta di decongestionare il debito, diluendolo nel tempo, ma non modifica il quadro generale: quindi, mi asterrò. Serve un ragionamento complessivo, anche sui derivati. Per questo, con una mozione di accompagnamento chiedo un audit pubblico sul debito, come ha fatto il Comune di Napoli.
Antonio Fornari (M5S): Il Comune di Torino è arrivato a quasi 5 miliardi di euro di debiti, considerando le società partecipate, e questa Amministrazione è stata l’unica a ridurre il debito negli ultimi 30 anni. Mi sarei aspettato un riconoscimento del lavoro svolto e un voto favorevole di tutto il Consiglio su questa delibera:
Osvaldo Napoli (Forza Italia): I Comuni sono stati martoriati da anni da vari Governi e capisco la necessità di rinegoziare i mutui: per questo, voterò favorevolmente la delibera. Il debito era stato diminuito dall’Amministrazione Fassino, ma i debiti sono comunque aumentati, data la situazione nazionale. In autunno ci sarà una tremenda crisi economica e dobbiamo convincere il Governo ad aiutare tutti i Comuni.
Massimo Giovara (M5S): Bisogna dire la verità in questo consesso, soprattutto quando si parla dei soldi dei cittadini. Evitiamo retorica e affermazioni ridicole. Abbiamo trovato conti devastati e ogni anno paghiamo più di 200 milioni di interessi sui debiti. Stiamo rimettendo a posto i conti, trovati in disequilibrio strutturale e li stiamo rimettendo a posto, per il bene dei cittadini.
Fabio Versaci (M5S): Confido molto nel Governo e sono fiducioso per l’aiuto che darà ai Comuni, grazie anche al lavoro che stanno portando avanti l’Anci e i sindaci delle varie città. Il Governo dovrà intervenire e dovrà farlo presto, prima del prossimo 31 luglio, quando dovremo approvare gli equilibri di bilancio. Per questo, la Maggioranza voterà anche le due mozioni di accompagnamento.
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): La deliberazione proposta è strutturalmente debole: di fatto, si sospendono soltanto le rate dei mutui, con un costo di oltre 17 milioni di euro. Manca coraggio e mi sarei aspettato maggiore decisione. E non sono così ottimista sull’intervento del Governo.
Marco Chessa (M5S): Voterò sia la delibera – con cui si interviene sugli unici parametri sui quali la Città può operare – sia le due mozioni di accompagnamento. Ringrazio l’assessorato e gli uffici per il lavoro mastodontico e complicato.
Roberto Malanca (M5S): Confermo quanto detto dai colleghi di Maggioranza. E sulla linea 2 della metropolitana e sulle altre opere è necessario compiere operazioni sostenibili. Non si tratta di fare scelte coraggiose, ma sostenibili e non temerarie.
Federica Scanderebech (Rinascita Torino): Se ancora oggi, dopo quattro di governo M5S, rimangono le voragini nei conti pubblici, la colpa è dell’attuale Amministrazione. Per questo non voterà la deliberazione, mentre ho sottoscritto la mozione del consigliere Lavolta.
Valentina Sganga (M5S): Sono rammaricata: auspicavo un’azione comune di tutti i partiti politici sul tema dei mutui e del debito illegittimo, visto il momento storico e le difficoltà che sta vivendo la Città. Come segno di responsabilità, la Maggioranza invece voterà tutti e tre gli atti.
Al termine del dibattito, è intervenuta la sindaca Chiara Appendino, che si è detta stupita per chi ancora non capisce l’attuale situazione del Paese. Ha quindi sottolineato che, per la prima volta negli ultimi 25 anni, la Città di Torino ha approvato il bilancio preventivo entro la fine dell’anno. Il risanamento dei conti a Torino c’è stato – ha detto – e in quattro anni il debito è stato ridotto di 400 milioni e il disavanzo è sceso da 80 a 50 milioni. L’emergenza Covid ha travolto il risanamento in corso e oggi c’è un disavanzo di 230 milioni: per questo, la Città – ha spiegato – sta chiedendo supporto al Governo. Ancora adesso però – ha concluso – non si è in grado di capire come l’emergenza impatterà sui conti pubblici. Per questo, nel medio periodo, sono state prese misure – come la deliberazione in discussione – per alleggerire il bilancio della Città, continuare a garantire i servizi essenziali ed evitare il dissesto. Ha quindi annunciato il suo voto favorevole alle due mozioni di accompagnamento, consapevole che i tre miliardi di euro sinora stanziati dal Governo per i Comuni non siano sufficienti ad affrontare la più grande crisi sofferta dal Paese dal dopoguerra, che inevitabilmente si ripercuote anche sugli enti locali. Continuerà intanto il monitoraggio dei conti comunali in Commissione Bilancio – ha aggiunto.
Massimiliano Quirico