Alcuni dicono che vivano più pugliesi a Torino che in in qualsiasi capoluogo della regione nel sud-est dell’Italia. È un’esagerazione, ma sicuramente una buona fetta degli abitanti del capoluogo piemontese affondano le loro radici in Puglia, protagonisti o discendenti dei grandi movimenti migratori del periodo compreso tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta. Un appuntamento come la celebrazione di San Cataldo, patrono di Corato (migliaia sono i coratini che vivono a torino e dintorni), Taranto ed altri centri non solo della Puglia, è parte integrante di quella storia.
La statua del santo è stata portata in processione, ieri mattina, dalla chiesa di Santa Teresa per piazza San Carlo, via Roma, via Bogino fino a tornare in chiesa per la funzione religiosa finale. A rendere ancora più suggestiva la celebrazione ha provveduto la presenza di varie confraternite religiose, con i loro costumi da cerimonia: Cavalieri Templari Cattolici d’Italia, San Pellegrino Martire, Santissimo Rosario, Madonna dell’Arco e altre ancora. Alla processione, accpmpagnata dalla Banda Musicale “Salus” di Borgo Vittoria, ha preso parte il vicepresidente vicario Enzo Lavolta, in rappresentanza della Città di Torino. Presenti anche la consigliera Maria Grazia Grippo, la consigliera regionale Nadia Conticelli e il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli.
Claudio Raffaelli