E’ stato il tema dell’anagrafe ad aprire la settimana del Consiglio comunale, questa mattina. Le commissioni Personale e Lavoro si sono riunite, sotto la presidenza di Antonio Fornari, con gli assessori Pisano e Rolando per esaminare la situazione dell’Anagrafe centrale e delle delegazioni anagrafiche territoriali, messe sotto pressione dall’introduzione della Carta d’Identità Elettronica (CIE) e la definitiva abrogazione del tradizionale documento cartaceo. Si tratta tutta via di un problema strutturale, che va al di là della contingenza, ha evidenziato l’assessora Paola Pisano. Le CIE sono consegnate su prenotazione in 90 giorni, un tempo ancora lungo ma paragonabile a quello della città considerata smart per eccellenza, Milano. Ma ad incombere sull’efficienza dei servizi anagrafici, è in primo luogo la carenza di personale: gli uffici decentrati sul territorio totalizzano 87 effettivi, con un’età media di 58 anni (che sale oltre i 60 in alcune situazioni specifiche) e in molti casi con problematicità familiari o fisiche. Con un bando interno si sono trovati finora altri 8 dipendenti per rinforzare le anagrafi, dipendenti che dovrebbero salire a 22. Resta il problema degli orari. Il consigliere Francesco Tresso, appoggiandosi a una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale agli inizi del 2017, è ritornato sul tema dell’estensione dell’orario di apertura degli sportelli, in via sperimentale, in un pomeriggio infrasettimanale, lamentando la lentezza dell’Amministrazione nell’affrontare il problema. L’assessora Pisano, affermata la sua volontà di cambiare una situazione “sostanzialmente ferma da 40 anni”, ha spiegato che è in via di studio l’ipotesi di aprire alcune anagrafi il sabato mattina, opzione che oltre ad essere più gradita dai dipendenti – rispetto ad un orario pomeridiano prolungato) – sarebbe dettata anche dal fatto che dopo le ore 18 diventa impossibile la connessione con il Ministero. Da parte sua, l’assessore Sergio Rolando ha ricordato la prospettiva che i dipendenti comunali, già ore scesi sotto i diecimila, scendano ulteriormente fino a un migliaio di unità in meno rispetto a due anni fa, a fronte della sostanziale impossibilità di assumere nuovo personale. In conclusione, Piano ha ricordato che un piano per ridisegnare gli ambienti fisici degli uffici anagrafici, a partire da quelli di via della Consolata, sarà realizzato in collaborazione con il Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, mentre si sta predisponendo una “Carta della Cultura” per i neogenitori, che permetta l’ingresso gratuito ai musei della Città per un anno.
Claudio Raffaelli