Durante la riunione odierna della Commissione ambiente, presieduta dal consigliere Federico Mensio, si è discusso di raccolta differenziata. I vertici di Amiat hanno illustrato il nuovo piano quinquennale per la Città, previsto per rispettare gli obiettivi regionali e nazionali in termini raccolta differenziata e rifiuti non differenziati. Il tema principale del progetto riguarda l’estensione della raccolta di rifiuti porta a porta in tutta la città entro i prossimi cinque anni. L’obiettivo è quello di aumentare i quartieri con questo servizio e renderlo quindi disponibile anche nella zona centrale della città, oltre a quelle periferiche dove è già disponibile. Obiettivo dichiarato del piano quinquennale progettato da Amiat e dalla Città è il raggiungimento del 65% di “differenziata” sul territorio cittadino entro il 2023. Gianluca Riu, amministratore delegato della società, ha illustrato le misure che verranno intraprese nei quartieri centrali, sottolineando come avendo il centro caratteristiche diverse dalla periferia, si lavorerà per mettere a punto soluzioni ad hoc. Esplicito il desiderio di sperimentare le soluzioni migliori per un efficiente servizio di porta a porta. Altre iniziative presenti nel progetto prevedono il rinnovo del parco mezzi di Amiat, con l’introduzione di nuovi mezzi elettrici, e l’incremento del sistema dei netturbini di quartiere, che verrà definitivamente messo in atto nei prossimi tre anni. Nei prossimi mesi, la comunicazione di Amiat sul territorio, sarà dedicata ad illustrare la necessità di aumentare l’utilizzo dei centri di raccolta per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti, con l’intento di diminuirne l’abbandono in strada e nelle isole ecologiche, e sarà poi specificatamente rivolta ad alcuni quartieri della città, con l’obiettivo di evitare il naturale calo nel tempo delle attività di raccolta differenziata da parte dei cittadini. Saranno incrementati anche i controlli, in accordo con la polizia municipale, e conseguentemente anche le sanzioni, per scongiurare i comportamenti scorretti.
Alice Amari (Università degli Studi di Torino)