A Torino in via Livorno, affacciato sulle sponde della Dora, da oltre vent’anni il parco tecnologico di Environment Park si occupa di innovazione e sostenibilità ambientale. Emanuela Barreri che lo presiede ha presentato in Commissione Ambiente una delle strutture più all’avanguardia del nostro territorio: “siamo in un bel posto di Torino, forse un po’ nascosto; vi invito a conoscerci meglio con un sopralluogo”. Parlare di sostenibilità ambientale come motore di competitività non è forse un tema assodato per tutti ma sulle sponde della Dora si danno un gran daffare per diffonderlo: lavorano con pubbliche amministrazioni e imprese, partecipano a reti e progetti nazionali ed europei forti di una compagine societaria di istituzioni e utilities dell’area subalpina. Finpiemonte, Comune di Torino, Città metropolitana e Camera di Commercio torinesi detengono oltre l’85 per cento del capitale societario.
L’area in cui sorge Envipark ha ospitato dalla fine dell’800 grandi complessi industriali di fonderie, siderurgie e industrie pesanti dove il parco tecnologico fece notizia aprendo a inizio anni duemila un complesso realizzato seguendo i dettami della bioedilizia e dell’architettura sostenibile. Trentamila metri quadrati dove lavorano seicento persone nelle settanta aziende insediate; una comunità all’interno di un’area verde ampia diecimila metri quadrati, sede di molti eventi ‘bio’, dove si trova anche il servizio ristorazione e un bar oltre a tre grandi sale del centro congressi.
Envipark è il regno della eco-innovazione; offre laboratori, progetta soluzioni personalizzate seguendone lo sviluppo attraverso commesse e progetti finanziati su scala internazionale, nazionale e regionale. In tema di energia e mobilità supporta imprese e pubbliche amministrazioni per un uso più efficiente dell’energia e della mobilità sostenibile. Offre alle aziende un supporto tecnico per lo sviluppo di trattamenti superficiali eco-innovativi basati anche su tecnologie al plasma. Sono attivi anche nella chimica verde e nell’economia circolare. Per l’idrogeno dispongono di infrastrutture per sfruttarne le potenzialità e affrontarne le sfide.
Un andamento di sviluppo dove una criticità esiste ed è stata evidenziata da Barreri: manca spazio nel parco tecnologico, quello disponibile è esaurito, e torna d’attualità il tema dell’ampliamento di Environment Park. Si sta valutando un’area di proprietà delle Ferrovie in direzione di corso Principe Oddone e nelle intenzioni di Claudio Cerrato, presidente della Commissione consiliare, la questione sarà approfondita nel corso del sopralluogo dei consiglieri previsto dopo l’approvazione del Bilancio preventivo del Comune di Torino.
Roberto Tartara