Dieci anni fa l’agguato al capogruppo dell’UDC – Alleanza per la Città, Alberto Musy. Ferito a colpi di pistola sotto la sua abitazione, spirò dopo diciannove mesi di coma. L’attentatore fu condannato all’ergastolo.
Nel 2015, i consiglieri di allora decisero di intitolargli una delle sale auliche di Palazzo civico, la sala Matrimoni. E proprio presso questa sala, il sindaco Stefano Lo Russo e la presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, con assessori e consiglieri, hanno ricordato, questo pomeriggio, Alberto Musy, alla presenza della moglie e della sorella.
“Alberto mi manca, ha esordito Lo Russo, per come ha inteso la sua vita al servizio della comunità. Fece una campagna elettorale caratterizzata da contenuti e rispetto in uno schieramento alternativo al mio, ha ricordato, puntando sulla sua idea di città e per quali ragioni fosse migliore rispetto a quella degli avversari”. Il Sindaco ha ricordato il rispetto che Musy aveva verso la solennità del Palazzo civico, della storia della città, dei ruoli, degli avversari politici, considerarti mai nemici, con i quali costruiva rapporti di affettività e cordialità umana.
Lo Russo ne ha quindi ricordato la capacità di dialogo e di confronto, l’umiltà di mettere in discussione le proprie convinzioni nell’ottica del bene comune.
“Questa è una sala di dialogo, di confronto e di ricerca di convergenze, ha sottolineato la presidente della Sala Rossa, Maria Grazia Grippo. La sua intitolazione fu il modo migliore per ricordare Alberto Musy”.
Agli interventi è seguito un minuto di silenzio da parte di tutti i presenti.
Federico D’Agostino