Diventerà il parco dei cittadini: non si potrà parcheggiare come oggi e spariranno quattrocento posti auto, commentava oggi pomeriggio l’assessore comunale all’Ambiente Francesco Tresso durante la presentazione del progetto di rinnovo del parco del Valentino finanziato da 13,5 milioni del PNRR.
Il raggruppamento dei progettisti in vista dell’imminente Conferenza dei servizi e del varo del progetto definitivo ha svelato le caratteristiche dell’intervento alle Commissioni Ambiente di Palazzo civico e della Circoscrizione 8 coordinate da Claudio Cerrato (Pd), un progetto orientato all’aumento dello spazio verde e alla conversione della superficie asfaltata in terreno drenante per sessantacinquemila mq. Occorrerà mettersi al passo con il cambiamento climatico: ecco l’arrivo di oltre cinquecento nuovi alberi e ventimila mq. di tappeto erboso con l’infoltimento di gruppi vegetali e il rispetto delle specie storiche nei limiti imposti dal nuovo habitat: a farne le spese sarà il faggio che alle temperature in aumento non potrà sopravvivere.
Novità in vista per il padiglione Morandi: cambierà il tetto con il ridisegno dei lucernari raccordati alle linee curve presenti nel disegno originario del parco all’inglese. Il Morandi rimarrà l’unico luogo raggiungibile dalle auto con un parcheggio di circa 550-600 posti a compensazione dei parcheggi eliminati lungo i viali. Attorno alla Fontana dei 12 mesi – lascito dell’esposizione internazionale del 1898 – sarà restituito spazio pedonale per apprezzarne la bellezza monumentale; al Roseto si massimizzerà la capacità ricettiva mantenendo le rose come elemento caratterizzante, eliminando le recinzioni e aumentando i posti a sedere e i tavolini. Dei chioschi al Valentino non esiste un modello, ma gli attuali sono desueti e senza servizi igienici; ne sono previsti di nuovi, ingrandibili, polivalenti. L’avvio dei lavori è previsto nel 2024 e il cantiere dovrà concludersi entro il 2026 – legato ai tempi stringenti previsti dai progetti del PNRR – e durante i lavori il parco sarà aperto al pubblico.
(Roberto Tartara)