C’è una realtà che è tutta torinese che pochi conoscono. E’ la rete dei musei scolastici della città, l’unica in Italia e che fa di Torino la capitale delle collezioni educative. Se n’è parlato questa mattina nel corso della riunione della commissione Cultura, presieduta da Lorenza Patriarca. Il percorso della costituzione della rete museale che haorigini lontane, è stato illustrato dalla professoressa Francesca Pizziconi. Il primo fu realizzato dalla scuola primaria “Sclopis” di via del Carmine 27, ne seguirono altri 16 in altrettante scuole torinesi, tra scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo grado e superiori.
Ma di cosa si tratta? Il museo scolastico racchiude tutto il patrimonio della scuola e il passato di chi quella scuola l’ha vissuto. E’ dunque un laboratorio attivo, interdisciplinare, inclusivo. E’ una collezione viva che rende viva la scuola, fatta di progetti, di oggetti didattici, un luogo della memoria della scuola aperto all’intero territorio da riscoprire e da valorizzare. Al museo scolastico è così possibile ripercorrere la storia dei luoghi della didattica, le sue evoluzioni e anche la storia di un quartiere e di un territorio attraverso le persone che quella scuola l’hanno frequentata.
I musei scolastici sono visitabili su appuntamento contattando direttamente le scuole.