Torino ha già incassato oltre un milione di euro per i progetti di AxTo (Azioni per le periferie torinesi) finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La somma corrisponde al 20% dei progetti esecutivi realizzati nell’ambito del programma che prevede interventi sostenuti economicamente dal Governo in cinque ambiti: spazio pubblico (9.641.000 euro), casa (2.166.600), lavoro e commercio (1.980.000), scuola e cultura (2.184.975), comunità e partecipazione (2.018.250), per un totale di quasi 18 milioni.
Lo hanno riferito questa mattina, in commissione Bilancio presieduta da Antonio Fornari, i tecnici che, lo scorso anno, hanno redatto il piano presentandolo al bando nazionale.
Il piano riguarda la messa in sicurezza di edifici scolastici, la manutenzione stradale, degli alberi e l’ampliamento del bike sharing ma anche la manutenzione di edilizia residenziale pubblica, la riqualificazione commerciale alle Vallette o il centro per l’innovazione Incet. Ma sono previsti fondi in ambito culturale per associazioni, per potenziamento di servizi scolastici ed educativi.
Sono sedici i cantieri aperti, un’altra cinquantina aprirà nei prossimi mesi. Diversi i bandi e appalti aperti in ambito sociale e culturale. Altri, dedicati a servizi lavorativi, ad attività giovanili, ad innovazione sociale, apriranno prossimamente.
L’argomento ha dato vita ad un dibattito tra i consiglieri. Eleonora Artesio (Torino in Comune – La Sinistra) ha chiesto di conoscere quali siano le azioni strategiche per la trasformazione urbana all’interno della maggioranza, mentre Damiano Carretto (Mov 5 Stelle) ha sottolineato l’importanza di aver dato priorità alle manutenzioni di strutture vicine ai cittadini, rispetto ai progetti di grande trasformazioni. Per Francesco Tresso (Lista civica per Torino) manca una visione integrata degli interventi, una cabina di regia che avrebbe dovuto definire obiettivi, risultati e l’intersezione con altri progetti. Per Monica Canalis (Partito Democratico) ancora non è chiara quale sia la visione della maggioranza sulle periferie e si chiede se questa corrisponda solo ad un’idea di manutenzione.
Federico D’Agostino