Il 3 settembre di 40 anni fa veniva ucciso in un agguato mafioso, il prefetto di Palermo e generale dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo.
Questa mattina, nella Caserma Pietro Micca di via Valfrè i vertici dell’Arma dei Carabinieri di Piemonte e Valle d’Aosta, insieme a molti rappresentanti delle istituzioni cittadine lo hanno commemorato lì dove Dalla Chiesa fu comandante della I Brigata Carabinieri per quasi quattro anni dall’ottobre 1973 al marzo 1977.
Una corona di alloro è stata deposta alla lapide in ricordo del generale. Il prefetto di Torino, Raffaele Ruberto, ha evidenziato come gli omicidi di persone come Dalla Chiesa e in anni successivi di Falcone e Borsellino abbiano determinato l’inizio di una riscossa che si è protratta nel tempo. La situazione oggi è cambiata, ha sottolineato, lo Stato oggi ha gli strumenti per combattere la mafia. Ha ricordato come con Dalla Chiesa ebbe inizio il coordinamento delle prefetture dei capoluoghi di provincia in materia di criminalità organizzata che consentì azioni coordinate sull’intero territorio regionale e sulla alla singola provincia.
Il comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, generale Antonio Di Stasio ha invece ricordato il ruolo fondamentale del Generale Dalla Chiesa nel costruire e delineare la struttura della mafia e individuandone la capacità di infiltrarsi nelle amministrazioni pubbliche.
Alla cerimonia, era presente tra le istituzioni anche una rappresentanza della Città di Torino.