Negli ultimi dieci anni hanno cambiato le regole d’ingaggio per le grandi manifestazioni musicali, imponendosi per le proposte innovative, la qualità del progetto, le straordinarie ricadute sul territorio. Da #Torino alla conquista del mondo, il Kappa Futur Festival e C2C continuano a mietere successi, corroborati da numeri faraonici e da ulteriori prospettive di crescita. Per capire al meglio la portata di questi eventi, la presidente Lorenza Patriarca, raccogliendo l’invito formulato dal consigliere Pierlucio Firrao, ieri mattina ha invitato in Quinta commissione i responsabili delle due kermesse, per presentare i dati relativi agli eventi dell’anno scorso. Si viene così a sapere che il Kappa futur festival, nei tre giorni del fine settimana a cavallo fra giugno e luglio del 2023, ha presentato l’esibizione di 115 artisti provenienti da tutto il mondo, alternatisi sul palco di Borgo Dora per 36 ore di #musica elettronica, spettacolo e performances artistiche. I biglietti staccati ci dicono invece che il pubblico è arrivato da oltre 118 nazioni diverse per un totale di 85mila spettatori. A dimostrazione di quanto sia amato dai frequentatori abituali dei festival che, peraltro hanno prodotto ricadute su alberghi, ostelli, B&B e case in affitto breve, sui locali della ristorazione, sul sistema dei trasporti. Numeri ugualmente significativi per il C2C Festival che, nel corso dei suoi 20 anni di storia, ha presentato al grande pubblico di appassionati del genere, evoluzioni della musica avant-pop, produzioni interdisciplinari di musica, arte e tecnologia e indipendenza culturale. Nel 2023, nel corso della settimana dedicata all’arte contemporanea, durante i quattro giorni di spettacoli sparsi fra Lingotto, OGR e Teatro Regio Torino, si sono esibiti 36 artisti, visti (e, soprattutto, sentiti) da 35mila spettatori provenienti da 40 Paesi. Anche in questo caso con notevoli vantaggi per l’indotto. Secondo una ricerca realizzata da Chiara Bertamini, della Facoltà di Economia, management e statistica dell’Università di Bologna, il festival ha prodotto una ricaduta di 7.727.000 euro, otto volte il valore dell’investimento richiesto per la realizzazione dell’evento. Fra i dati forniti dalla ricerca, significativo quello che stabilisce la permanenza media a Torino degli spettatori in 3,6 giorni, 4,4 per gli stranieri. Con una spesa media giornaliera di 570 euro per gli italiani, di 840 euro per gli stranieri. Inevitabile, allora, che ci sia già grande attesa per quello che succederà quest’anno: al Kappa festival dal 5 al 7 luglio, ancora a Borgo Dora, dove è già confermata la presenza di oltre ottanta artisti; al C2C dal 31 ottobre al 4 novembre, sempre all’interno della Contemporary Art Week e sempre alle OGR e nei padiglioni del Lingotto Fiere Torino, con una line-up già forte di 14 musicisti. L’aspettativa, per i promotori dei due festival, è quella di consolidare numeri e considerazione, già in costante crescita.
Marcello Longhin