A Torino – prima città in Italia – potrebbe nascere il Museo dell’Omosessualità.
La proposta è stata ideata dalla Fondazione Sandro Penna – Fuori!, presieduta da Angelo Pezzana, nell’ottobre 2021, all’indomani della mostra “Fuori! 19710-2021. 50 anni dalla fondazione del primo movimento omosessuale in Italia”, esposta al Polo del ’900.
Lo ha spiegato il vicepresidente della Fondazione, Maurizio Gelatti, nella seduta del 13 dicembre 2022 della Commissione Cultura, presieduta da Lorenza Patriarca (PD), convocata per approfondire la proposta di mozione del consigliere Silvio Viale (Lista Civica per Torino), che chiede di promuovere in città la creazione di tale Museo.
Il Museo – ha spiegato Maurizio Gelatti – confermerebbe nel ruolo di capitale dei diritti la Città di Torino, che già ospita la cattedra universitaria di Storia dell’Omosessualità, il principale festival cinematografico italiano dedicato alle tematiche lgbt e uno spazio lgbt al Salone Internazionale del Libro, sostenuto da Città di Torino e Regione Piemonte.
Nel mondo – ha aggiunto – esistono già analoghe istituzioni, ad esempio a San Francisco e a Berlino, dove ha sede lo Schwules Museum, che ha già manifestato il proprio interesse a gemellarsi con la nascente realtà torinese.
In vista di una futura collocazione museale – ha concluso – la Fondazione sta già procedendo alla catalogazione e digitalizzazione dei propri materiali di archivio e, nel gennaio 2023, verrà istituito un Comitato ad hoc per la nascita del museo, che sta già raccogliendo numerose adesioni da rappresentanti del mondo culturale, economico e politico torinese.
Nel dibattito in Commissione, la presidente della Commissione Diritti e pari opportunità Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha ribadito come in città ci siano i presupposti per dare vita a questo nuovo spazio culturale.
Si tratta di un progetto trasversale – ha dichiarato Silvio Viale (Lista Civica per Torino) – che mi auguro veda una presa di posizione politica netta da parte del Consiglio Comunale e possa coinvolgere tutti gli esponenti politici ed economici della città e della Regione Piemonte.
Critico il consigliere Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia), che ha chiesto di capire cosa andrebbe a contenere il Museo, che messaggio vorrebbe dare e se riguarderebbe anche la transessualità.
È stato avviato un percorso virtuoso che coinvolgerà la Città – ha affermato Nadia Conticelli (PD), che ha proposto un’allocazione temporanea del Museo al Polo del ’900, per poi sviluppare ulteriormente il progetto.
L’Amministrazione è da sempre attenta ai diritti – ha aggiungo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – e il Museo sarebbe utile per valorizzare le battaglie per diritti, emancipazione e non discriminazioni portate avanti nel corso degli anni.
Ci sono massima disponibilità e ampia convergenza, ma bisogna ragionare anche sui costi di gestione – ha precisato Lorenza Patriarca (PD).
Anche Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha chiesto di analizzare gli aspetti relativi ai costi, in questo periodo di scarsità di risorse economiche.
Torino ha un ricco patrimonio di archivi e testimonianze che va valorizzato – ha dichiarato l’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli – e che potrebbe trovare collocazione nel nuovo Museo, dando una dimensione storica ai materiali raccolti. Ha quindi ribadito la disponibilità totale dell’assessorato a realizzare l’iniziativa.
Massimiliano Quirico