Chi fra i torinesi, nei prossimi mesi, trascorrerà un periodo di vacanza a Cervia, respirerà aria di casa. Non solo per la proverbiale accoglienza romagnola, ma anche perché ritroverà una delle eccellenze di Torino: la cura del verde o, almeno, di quello che riguarda l’aiuola di 300 metri quadri di “Piazzale Salinari”, aiuola progettata e realizzata da giardinieri e giardiniere della Città di Torino, nell’ambito della manifestazione “Maggio in fiore”.
L’iniziativa del comune romagnolo ha carattere internazionale e ha radici lontane. Torino partecipa da cinque anni ma il capoluogo piemontese aveva contribuito ad addobbare giardini e piazze di Cervia già oltre 25 anni fa. Roma, Milano, Firenze, Pisa, Verona, oltre a Stoccarda, Monaco di Baviera, Praga, Vienna solo per citarne alcune, sono tra le maggiori città invitate e che hanno creato, in parchi e giardini della città romagnola, veri e propri ambienti di piante e fiori con realizzazioni che uniscono competenza tecnico scientifica a creatività, se non proprio a doti artistiche.
La scorsa settimana è stata ufficialmente inaugurata la rassegna che consegnerà fino all’autunno, agli abitanti di Cervia, ma anche ai turisti, parchi e giardini di grande bellezza. Sei i giardinieri torinesi (il coordinatore Giuseppe Boano, Elisabetta Tomatis, Teresa Cassiani, Francesca Spagnolo, Daniele Nasi, Piero La Rosa), ospitati dal Comune di Cervia, che sono stati coinvolti nel progetto. Un migliaio le piante prodotte nei vivai torinesi e sistemate nell’aiuola, una settantina quelle fornite in loco. A differenza degli anni scorsi, sono state utilizzate piante perenni tra le quali sono state sistemate le immancabili opere, costruite con materiali di recupero, realizzate dal giardiniere artista Rudy Marasciuolo, che i torinesi ammirano nelle aiuole e nei parchi di Torino.
In passato, la Città ha preso parte a manifestazioni floreali anche in altre città europee, a dimostrazione del fatto che la competenza, la professionalità e, non ultima, la passione dei giardinieri torinesi rappresentano il fiore (è il caso di dirlo…) all’occhiello di Torino.
Federico D’Agostino