Un figlio piccolo che si ammala gravemente è uno tsunami per tutta la #famiglia. Crollano le certezze e aumenta il disagio. Per i genitori si sommano difficoltà di ogni genere: oltre all’ansia per la salute del figlio, la logistica complica le abitudini quotidiane, si contraggono i tempi per il lavoro e le relazioni e spesso vengono ad essere pesantemente intaccate le risorse economiche. Problematiche che aumentano in modo esponenziale se l’ospedale di riferimento è distante dalla residenza abituale e gli spostamenti prolungati e ripetuti non sono la migliore terapia per il bambino in cura. Da tempo nella nostra città, per risolvere almeno in parte questo problema, alcune associazioni di volontariato mettono a disposizione della famiglie, strutture per l’accoglienza temporanea.
Fra queste, operativa nel centro di Torino dal 2019, Casa Giglio ha allestito all’interno di un alloggio, dieci stanze che permettono alle #famiglie di restare unite, vivendo la propria intimità ma potendo anche trascorrere momenti di collettività negli spazi condivisi. Oltre ad una cucina e ad una lavanderia, da ieri a Casa Giglio è diventato operativo lo Spazio Eureka: una stanza dedicata al gioco e alla creatività per i bambini ospiti della casa, un ulteriore sollievo per le famiglie che vivono una tempesta emotiva non facile da sostenere. All’inaugurazione della Spazio Eureka ha partecipato la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo che, nel suo saluto, dopo avere ringraziato la presidente di Casa Giglio Oriana Fruscoloni, ha posto l’accento sull’importanza di una iniziativa che dimostra la capacità di Torino di essere città laboratorio, coraggiosa e visionaria, capace, grazie al tessuto sociale votato all’aiuto e al sostegno, di declinare l’accoglienza in modalità che la rendono unica nel panorama nazionale.
Marcello Longhin