Le auto guidate sin davanti al cancello della scuola per far scendere il pargolo, oltre a causare disagio nella ressa di scolari, genitori e nonni che caratterizza degli orari di entrata e uscita, possono costituire un vero e proprio pericolo. Ne hanno parlato, questo pomeriggio, i consiglieri e consigliere delle commissioni Istruzione e Viabilità, a partire dalla prima discussione di una proposta di mozione di Daniela Albano(M5S) per prevedere misure che limitino o quando possibile eliminino il traffico automobilistico (istituendo aree car free) di fronte alla scuole. Nel corso del dibattito, al quale ha preso parte anche l’assessora Maria Lapietra, sono state prospettate varie ipotesi di intervento, ivi compresa quella di ricorrere a persone che percepiranno il reddito di cittadinanza (che prevede, come contropartita, lo svolgimento di lavori di pubblica utilità per alcune ore a settimana) a supporto delle attività di controllo e regolamentazione dei flussi di entrata e uscita dalle scuole. Già ora sono in vigore, in varie situazioni, limitazioni alla circolazione in corrispondenza di entrata e uscita ma vengono frequentemente violati.
Avanzata anche la proposta di installare strumenti di rilevazione dell’inquinamento atmosferico in corrispondenza delle scuole, per contribuire alla sensibilizzazione sul tema della concentrazione degli scarichi delle auto durante la fasce orarie di ingresso e uscita. Sul tavolo anche altre idee, come dotate le scuole di rastrelliere interne per le “biciclettine”, in modo che i bimbi possano raggiungere i loro istituti pedalando, accompagnati da un adulto a sua volta in bici.
L’assessora ha annunciato una prossima introduzione, nel Codice della strada, della categoria di strada scolastica, cosa che potrà facilitare un nuovo assetto della viabilità, differenziato a seconda dei casi, in corrispondenza delle scuole cittadine. Già sono stati effettuati interventi di fronte ad alcune scuole con ampliamento del marciapiede e restringimento della carreggiata e si sta studiando la rivitalizzazione del vecchio progetto Pedibus (percorsi con luoghi di ritrovo stabiliti attraverso i quali i bambini, con accompagnatori adulti volontari, raggiungono a piedi la loro scuola di zona), con norme meno rigide che possano incoraggiare le famiglie ad avvalersi di questa possibilità. Contributi al dibattito, anche per chiedere un’azione più incisiva da parte dell’esecutivo di Palazzo Civico, sono venuti dai consiglieri e consigliere Malanca, Mensio, Albano, Azzarà, Curatella, Fornari e Carretto, oltre che dal presidente della Consulta per la mobilità sostenibile, Samuele Bavuso.
Claudio Raffaelli