Durante la riunione del Consiglio comunale di lunedì 11 settembre, l’assessora Schellino ha risposto ad una richiesta di comunicazione della consigliera Elide Tisi a proposito della concessione patrimoniale della RSA (per anziani non autosufficienti) “Carlo Alberto” e delle sue possibili ricadute sui livelli occupazionali. L’assessora Sonia Schellino ha ricordato come, nei mesi scorsi, l’ASL avesse comunicato di non voler continuare la gestione della RSA “Carlo Alberto”: a fronte di questo, il Comune, per non spostare gli anziani in altre RSA e per non lasciare una struttura rinnovata e funzionante, ha emesso un bando di concessione patrimoniale, al quale ha risposto un unico soggetto, una cooperativa (non ha partecipato il presidente gestore). Il bando, ha spiegato la responsabile del welfare comunale, non poteva comprendere una clausola che obbligasse a mantenere in servizio tutto il personale, ma si è specificato che occorreva garantire la continuità del servizio, con facoltà di ampliare i posti letto e dare priorità al personale già impiegato nella struttura. Il nuovo concessionario, ha proseguito Schellino, ha chiesto ai dipendenti di presentare un curriculum e di questo alcuni si sono mostrati preoccupati, ma è normale che una nuova direzione del personale debba valutare la situazione per organizzare il lavoro. Questo potrebbe anche tornare a vantaggio dei lavoratori, alcuni dei quali erano inquadrati al minimo livello, ha sottolineato l’assessora, ricordando di aver organizzato incontri, insieme all’assessore al Lavoro, Alberto Sacco, con i sindacati di settore e con i responsabili della nuova gestione, per poter collaborare in questa fase di transizione e per richiedere la conferma e la valorizzazione degli attuali dipendenti nella maggior misura possibile. In ogni caso, ha concluso Schellino, eventuali singoli casi di eccedenza di personale avranno tutta l’attenzione dovuta da parte della Città. Da parte sua, invece, Elide Tisi (Partito Democratico) si è detta ancora più preoccupata in seguito alla risposta, ricordando le perplessità a suo tempo espresse per una concessione bandita solo sul prezzo e senza aspetti progettuali. Non ci sono dubbi sulle legittimità del provvedimento, ha proseguito Tisi, affermando però di non avere memoria di gare per servizi alle persone con importi di questa dimensione. In altri casi si è lavorato su tavoli precostituiti con le parti sociali, mentre in questa vicenda il rischio di perdita di posti di lavoro è altissimo, ha sostenuto la consigliera, dato che non vi è garanzia per i cento addetti, in gran parte donne, molte quelle sole e con figli a carico: la Città deve impegnarsi concretamente, con i sindacati e con la cooperativa aggiudicataria della concessione, la quale decorrerà a partire dal 1° ottobre. In sede di discussione della delibera avevamo presentato emendamenti, non accettati: aver considerato nel bando solo l’aspetto economico, ha concluso Tisi, rischia di avere effetti devastanti. Critica anche Eleonora Artesio (Torino in Comune), che ha segnalato come da parte di questa amministrazione sembri esserci lo stile di non salvaguardare a sufficienza la destinazione degli utili derivanti dal patrimonio immobiliare delle ex IPAB trasferiti al Comune. La delibera del bando per il “Carlo Alberto” è preoccupante. Appare, ha detto Artesio, una parossistica preoccupazione per il rispetto delle regole, ma il ruolo della politica non può essere ridotto a quello di farmacista o ragioniere alle prese con allineamenti di bilancio e formule chimiche. Se un’altra amministrazione avesse approntato un atto amministrativo come quello in questione, l’attuale maggioranza avrebbe avuto ben altro atteggiamento sul rispetto del lavoro e della sua dignità, ha sostenuto la consigliera di opposizione, ribadendo che del problema del mantenimento dei posti di lavoro e dei diritti dei dipendenti, in questo come in altri casi, occorre occuparsi non “amorevolmente”, ma in maniera istituzionale. Per la maggioranza è quindi intervenuto Antonino Iaria (M5S), affermando di condividere le problematiche espresse dalle due consigliere e rivendicando sia la legittimità del bando sia il fatto che il suo gruppo è in prima fila nel difendere i diritti dei lavoratori, perseguendo soluzioni condivise. Il consigliere ha quindi sollecitato un fattivo dialogo con le organizzazioni sindacali e con la nuova gestione della struttura. Il dibattito è stato concluso dell’assessore Alberto Sacco, per il quale l’Amministrazione comunale è consapevole del problema occupazionale, , sottolineando poi il fatto che i lavoratori e lavoratrici non sono stati abbandonati dal Comune. Dopo la comunicazione della volontà di cessare la gestione da parte dell’ASL, il bando di concessione patrimoniale non poteva per sua natura inserire l’obbligo di rilevare tutti i dipendenti, ha ricordato Sacco, aggiungendo che il servizio continuerà e quindi i dipendenti attuali hanno ottime probabilità di conservare il loro posto, anche perché potrebbe essere ampliata la ricettività della RSA. Sacco ha terminato annunciando un nuovo appuntamento con sindacati (con i quali vi è già stata una riunione) e nuovo concessionario per giovedì 14 settembre.