Nell’agosto del 2024 il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” compirà centocinquant’anni. Un traguardo ragguardevole per un’istituzione poco conosciuta al grande pubblico ma che ha saputo, nel tempo, diventare prestigioso punto di riferimento per gli amanti del mondo verticale. Fondato dal CAI Club Alpino Italiano, all’interno del convento dei frati Cappuccini che sovrasta la città, il museo si predispone oggi, con la cura e la pazienza tipica degli alpinisti, all’organizzazione degli eventi destinati a celebrare degnamente il compleanno. Per approfondire le iniziative future e visionare la programmazione attuale del museo, questa mattina le consigliere e i consiglieri della commissione Cultura, guidata da Lorenza Patriarca, si sono dati appuntamento sul piazzale antistante l’ingresso della struttura. Accolti dal direttore del museo e coordinatore dell’International Mountain Museums Alliance (IMMA) Daniela Berta, sono stati accompagnati in una lunga ed accurata visita. Prima hanno attraversato le sale dell’area espositiva che ospita la collezione permanente ricca di manufatti, opere, attrezzature, dipinti, tavole e documenti necessari per ricostruire il periodo più significativo dell’alpinismo moderno. Poi si sono trasferiti sulla terrazza che permette una spettacolare vista della città, Infine hanno passato in rassegna le mostre temporanee visitabili in qdi uesti giorni, quella su Hervé Barmasse “Cervino – La montagna leggendaria” aperta fino al 14 gennaio prossimo e quella su Cosimo Veneziano “L’acqua del 2000” che chiuderà i battenti il 10 dicembre prossimo. Prima di concludere il sopralluogo, i consiglieri hanno ancora avuto il tempo di essere informati dalla direttrice Daniela Berta sulle attività della Cineteca storica, della biblioteca nazionale del CAI e del centro documentazione che sono ospitati negli uffici del museo.
Marcello Longhin