È stato avviato – con l’affidamento a professionisti tramite avviso pubblico (valore circa 90mila euro) – lo studio comparativo tra l’assetto di Smat come società per azioni (come è attualmente) e di Smat come azienda speciale consortile (come dovrebbe diventare, anche per volontà del Consiglio Comunale di Torino).
Lo ha annunciato il presidente di Smat, Paolo Romano, nella seduta del 13 settembre 2019 delle Commissioni VI, Servizi pubblici locali e I, presieduta da Federico Mensio, alla presenza dell’assessore all’Ambiente Alberto Unia.
Gli elaborati – ha spiegato l’ingegnere Romano – verranno consegnati dai professionisti incaricati il prossimo 23 settembre e saranno poi valutati dall’assemblea degli azionisti di Smat (ai quali lo studio dovrà essere consegnato almeno 15 giorni prima della riunione).
L’acqua, le infrastrutture e la proprietà della società sono tuttora pubbliche – ha poi ribadito – e sono quindi rispettate le disposizioni del referendum: ora si vogliono solo capire le differenze tra spa e azienda speciale consortile.
Per trasformare Smat – ha spiegato l’assessore Unia – non basta la volontà politica del Comune di Torino, ma occorre anche quella di tutti gli altri 290 Comuni soci (in assemblea di Smat serve una maggioranza del 75%).
Stiamo lavorando con il territorio – ha concluso – per raggiungere il risultato auspicato, senza perdere tempo, basandoci sui dati certi che stiamo raccogliendo.
Massimiliano Quirico