Due giorni di informazione, formazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini relative alla partecipazione attiva al Piano di Protezione civile. Ma anche sensibilizzazione sul rispetto dell’ambiente e l’illustrazione di iniziative dedicate alla sua tutela.
E’ questa l’attività che la Protezione civile di Torino ha organizzato al Parco delle Vallette il 6 e 7 giugno, all’interno di un campo allestito sul modello di quelli predisposti per fronteggiare un eventuale evento alluvionale.
Sotto il titolo “Con la Protezione civile per una Città resiliente”, è stata un’occasione per illustrare l’organizzazione e le procedure messe in atto per soccorrere la cittadinanza e fare il punto anche sulle tecnologie in uso e in evoluzione.
La commissione Ambiente, presieduta da Federico Mensio e accompagnata dall’assessore Alberto Unia, questa mattina ha effettuato un sopralluogo.
Dalla porta carraia, luogo di primo controllo di tutti coloro che accedono al campo, i presenti sono passati alla registrazione presso la segreteria dove viene stilato l’elenco di tutti coloro che risiedono all’interno della struttura, in caso di calamità.
Tende attrezzate per la cura di malati e per l’accoglienza di disabili oltre alle tende per l’accoglienza di cittadini costretti a lasciare le abitazioni sono state le tappe successive della visita.
Un’area della zona è stata predisposta per attività di formazione e divulgazione. Presente una stazione meteo “portatile”, gestita dall’Arpa Piemonte per fornire dati sulle condizioni meteorologiche in tempo reale e un’area di attraversamento chiusa invasa da fumo scenico, ma che ben si presta a rendere l’idea di cosa significhi attraversare una zona invasa da fumo a seguito di incendio.
Non mancano le descrizioni di nuove tecnologie utili a fornire informazioni di massa ai cittadini nell’ambito di una data zona colpita da calamità, attraverso strumenti come smartphone comunemente in uso, i social o gli sms.
Nuove tecnologie anche per quanto riguarda l’utilizzo di droni per la ricognizione del territorio e di suoi edifici. L’acqua al campo è fornita dai boccioni e da un serbatoio mobile in dotazione alla Smat.
Una cucina da campo, già utilizzata in varie operazioni di protezione civile anche fuori dal Piemonte, completa la dotazione della struttura di accoglienza.
Federico D’Agostino