I garanti dei detenuti per la prevenzione della radicalizzazione violenta

“Il carcere è un luogo che fa parte della città e può e deve essere anche un luogo di studio e formazione per favorire la re-integrazione nella società”.

Con queste parole la vicepresidente del Consiglio Comunale di Torino, Viviana Ferrero, ha aperto a Palazzo Civico i lavori del seminario formativo “Fair – Fighting against inmates radicalisation” rivolto ai garanti dei detenuti di tutta Italia, per prevenire la radicalizzazione violenta in carcere.

La vicepresidente Viviana Ferrero ha portato il saluto della Città.

“È un progetto europeo promosso dalla Fondazione Nuovo villaggio del fanciullo di Ravenna – come ha spiegato Stefania Mariano, responsabile del fund raising dell’iniziativa – che si sviluppa su due anni, con un budget da un milione di euro e coinvolge 9 partner di 8 Paesi”.

Come ha raccontato Luca Guglielminetti, facilitatore del progetto, è un’opportunità concreta per prevenire la radicalizzazione violenta, che nasce da una riflessione sviluppata due anni fa con la garante torinese dei detenuti, Monica Cristina Gallo, e che ha già visto interventi a Torino, Forlì e Firenze, con il coinvolgimento di personale volontario, esterno all’amministrazione carceraria, ma che lavora con detenuti e detenute. Sono inoltre stati sensibilizzati 50 imam di tutta Italia e i cappellani di Torino.

“Siamo onorati di partecipare a queste due giornate torinesi di formazione sulla radicalizzazione – ha affermato Monica Cristina Gallo, garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino – È utile per avere strumenti a garanzia dei diritti fondamentali di chi si trova in carcere: è il passo più importante per fare un’efficace opera di prevenzione”.

“In Comune – ha ricordato – è inoltre già attivo un Tavolo sulla radicalizzazione ed è stato firmato un protocollo per favorire il culto, anche nel carcere minorile.

“I recenti efferati attentati terroristici – ha dichiarato il garante piemontese dei detenuti Bruno Mellano – hanno acceso un faro sul modo di fare cultura nelle carceri. Si è risposto subito in modo emergenziale, ma ora occorrono riflessioni più meditate per costruire una rete di attenzione e intervento e presa in carico di un potenziale pericolo”.

Luca Guglielminetti ha quindi illustrato le modalità operative dell’attività di formazione in programma il 15 e il 16 febbraio presso il Municipio di Torino, rivolta a tutti i garanti d’Italia: un fatto unico in Europa sul tema della radicalizzazione.

Massimiliano Quirico