La sindaca Chiara Appendino ha oggi effettuato una comunicazione in Sala Rossa relativa allo sgombero dell’ex asilo occupato di via Alessandria e sui disordini che ne sono seguiti. Alla relazione della prima cittadina ha fatto seguito un dibattito. Di seguito, la sintesi degli interventi.
Sindaca Chiara Appendino: A nome della Città, ringrazio le Forze dell’Ordine che hanno effettuato un’importante operazione di pubblica sicurezza con grande professionalità. Borgo Aurora aspettava un segnale dalle istituzioni, ed il segnale è arrivato. Ringrazio anche la Polizia Municipale e gli uffici della Città che hanno provveduto ad effettuare i lavori necessari per mantenere l’immobile nelle disponibilità della Città. La Questura ha operato per disposizione del Giudice per le indagini preliminari, in relazione ad un’inchiesta per associazione sovversiva, non in seguito ad un presunto piano sgomberi della Città o del Viminale. Detto questo, la Città approva e appoggia pienamente l’operazione effettuata. Il questore ha chiarito che sono stati effettuati 6 provvedimenti di custodia cautelare in carcere per una cellula anarchico-insurrezionalista volta a sovvertire l’ordine democratico, con responsabilità individuate in 21 episodi. L’Asilo occupato, ha detto il questore, non era un centro sociale come gli altri ma una cellula sovversiva, era una delle basi operative di questa cellula, di qui la decisione del Gip. Sui fatti avvenuti sabato pomeriggio: sono state azioni di carattere criminale che hanno coinvolto, come vittime, anche cittadini totalmente estranei alla vicenda, tra i quali un autista di GTT. Fatti di una gravità inaudita, una violenza che non è compatibile con l’esercizio della democrazia. Ci sono stati ingenti danni a proprietà pubbliche, ai quali si dovrà rimediare con fondi pubblici. Si è trattato di persone i cui gesti criminali si nascondono dietro valori e battaglie che sono legittimi: chi ha esercitato la violenza sabato, non ha valori positivi, è un criminale che ha con le proprie azioni sporcato l’antifascismo, ha sporcato l’antirazzismo ed ha sporcato la causa No Tav e altri nobili status di cui vorrebbe appropriarsi. Ogni cittadino per bene, che vuole fare parte di questa comunità, ha il dovere di prendere inequivocabilmente le distanze da queste azioni. L’immobile di via Alessandria resterà di proprietà pubblica e dovrà divenire un simbolo della riqualificazione della zona: sarà destinato a realtà del no profit che svolgeranno attività sociale, la gestione coinvolgerà la Circoscrizione e il territorio.
Fabrizio Ricca (Lega): Ringrazio le donne e gli uomini delle forze dell’ordine che hanno combattuto contro delinquenti. Ringrazio il Prefetto e il Questore per come hanno gestito la situazione. Brava Sindaca perché finalmente abbiamo un primo cittadino che usa il pugno duro contro i delinquenti e non si gira dall’altra parte quando si tratta di centri sociali. Mi dispiace che alcuni consiglieri si siano messi contro questa operazione. Non faccio i complimenti per le parole del vice sindaco. Sono invece contento che la sindaca e il ministro Salvini garantiranno rigore e sicurezza, con interventi su spaccio e centri sociali. Non ci può più essere una radio che in città fomenta odio e violenza.
Stefano Lo Russo (Partito Democratico): A nome del gruppo del Partito Democratico esprimo tutta la solidarietà alle forze dell’ordine che hanno svolto un’azione meritoria. Non riesco però a distinguere il tono del suo intervento da quello del collega della Lega nord. Noi siamo dalla sua parte quando occorre far applicare la legge però non sempre è responsabile mettere carichi da 90 sui social in un clima di forte tensione. Questa modalità salviniana non si addice ad un sindaco che dovrebbe avere funzione anche di ricomposizione. E’ stravagante il vice sindaco che ci spiega la differenza tra l’asilo sgomberato e i centri sociali Gabrio e Askatasuna. Non abbiamo capito la diversità. Occupare immobili abusivamente è atteggiamento fascista. Qual è la linea della sua Amministrazione? Infine è stata abilissima a distogliere l’attenzione da questioni rilevanti e da questioni amministrative. Noi però non ci distraiamo.
Silvio Magliano (Moderati): Solidarietà alle forze dell’ordine, ai cittadini e ai lavoratori che si sono trovati assaliti dai delinquenti. Esprimo solidarietà anche alla sindaca per la scorta che le è stata assegnata. Mi auguro che questo sia il simbolo del ripristino della legalità in quella zona. Ci dia indicazioni di cosa avverrà in quello spazio. Noi dobbiamo dare un segnale chiaro al mondo no profit che vede soggetti occupare spazi pubblici senza il pagamento di affitti o canoni. Chiedo di non ammettere distinguo. Alcune assenze della sua maggioranza in aula sono emblematiche, dopo quello che hanno scritto nei giorni scorsi. Forse dovrebbero ritrattare la propria posizione, dopo quanto successo. Ora mi auguro che si proceda diritti e non si facciano passi indietro. Ci troverà sempre su queste posizioni.
Deborah Montalbano (DemA): La situazione in città è preoccupante e surreale. L’aria che si respira è pesante. Stucchevoli tweet hanno prodotto solo provocazioni nei confronti di tutte le realtà autogestite. La gestione dei fenomeni sociali è stata relegata alle sole Forze dell’Ordine, con grande ipocrisia. Abbiamo perso tutti e ha vinto la violenza, che condanno e da cui mi dissocio: ma la violenza non è mai a senso unico!
Eleonora Artesio (Torino in Comune): Nessuno mette in discussione l’indagine investigativa e la gravità dei fatti di sabato: non mescoli le carte, Sindaca! Davvero il simbolo del degrado di Aurora era l’asilo occupato e la rinascita passa da lì? E quale posizione ha la Città nei confronti di centri sociali e case occupate? Qual è la logica politica con cui la Città si relaziona con questo tipo di esperienze? La forza dell’autorevolezza non sta nell’esibizione dei muscoli.
Valentina Sganga (M5S): Capita da amministratori di dovere fare scelte dure che vanno contro il credo profondo di molti di noi, per il bene della collettività. Al di là dei motivi di pubblica sicurezza, che non ci competono, non vogliamo andare contro la percezione diffusa della città e vogliamo creare un punto di rinascita economica dove investire risorse utili al quartiere. I centri sociali sono realtà complesse, che comprendono il meglio e il peggio del mondo in cui viviamo. Gli scontri sono stati gravi e imperdonabili, ma da qui può partire un nuovo percorso di lavoro e dignità per sradicare povertà e ingiustizia.
Alberto Morano (Lista civica Morano): Forse per la prima volta le dico brava, perché ha preso una posizione chiara a sostegno della legalità e dell’operazione brillante di Polizia che ha portato allo sgombero dell’Asilo occupato di via Alessandria. Ma i complimenti finiscono qui, perché nella maggioranza e nella Giunta ci sono profili di ambiguità e io credo che lei dovrebbe chiarirsi con loro. Le assenze in Aula di numerosi consiglieri, alcuni vicini al mondo dei centri sociali, significano che non condividono la sua posizione, che hanno una visione diversa del problema centri sociali. E le parole del vicesindaco Montanari sono state enfatizzate dalla stampa o rappresentano vedute diverse? Deve fare chiarezza con la sua maggioranza: qual è la posizione di questa Amministrazione rispetto ai fenomeni di illegalità che albergano dentro i centri sociali. Un colpo al cerchio e uno alla botte è una posizione pericolosa che ricorda quel domatore che sentendosi più furbo dell’animale, finisce con l’esserne sbranato.
Francesco Tresso (Lista civica Per Torino): Sindaca lei oggi ha espresso in modo chiaro che si è trattato di una operazione di pubblica sicurezza per liberare un luogo da un’occupazione che non piaceva ai residenti. A questo punto però siano rapidi i tempi per colmare quel vuoto. Aurora è un quartiere che ha bisogno di riflessioni e investimenti. Serve anche un’analisi articolata perché non si può prescindere dalla difesa della legalità senza se e senza ma. Non possiamo spostare l’atteggiamento verso la legalità in base alla sensibilità personale del momento. Il mondo è fatto di grigi. Ma sulla legalità bisogna essere chiari e non si può essere tolleranti verso fenomeni di illegalità. E va fatta chiarezza prima che la violenza generi violenza. La politica è mediazione e, proprio per questo, bisogna trovare tutte le strade possibili per tentare la mediazione.
Osvaldo Napoli (Forza Italia): Solidarietà al sindaco per le minacce subite e pienamente d’accordo con lei per le sue parole. Parole rovinate in parte dall’intervento del capogruppo Sganga. Brutte dichiarazioni, le sue, quando parla di uso sociale di quel luogo. Ma il cittadino comune se deve aprire un’attività deve seguire un percorso preciso, perché a qualcuno deve essere consentito solo perché ne fa un “uso sociale”? Il sindaco era stato chiaro: il centro sociale non può fare quello che vuole. E non credo, come afferma Lo Russo, che il sindaco abbia voluto distogliere l’attenzione da altri problemi. Il sindaco è responsabile della sicurezza, così come della parte sanitaria della sua città. E allora mi rivolgo alla maggioranza: ascoltate le parole del vostro sindaco se non volete continuare a perdere.
Antonino Iaria (Movimento 5 Stelle): Sulle occupazioni sento parlare in modo generalizzato. Come Amministrazione abbiamo avviato dialogo con tutta la cittadinanza, compresi i centri sociali. E’ sempre stato ribadito che l’occupazione di una casa popolare è un danno per la cittadinanza. Di questi temi si dialoga anche con i centri sociali, abbiamo provato a costruire una consulta con tutte le realtà coinvolte. Abbiamo fatto una campagna per ridurre la povertà a Torino. Gli interventi che verranno attuati a livello nazionale in questa direzione contribuiranno ad una riduzione delle tensioni sociali. La situazione non è mai stata affrontata dalle Amministrazioni precedenti anche per le loro divisioni interne ed ora la minoranza sta cercando di spaccare la nostra maggioranza mentre sta affrontando il problema in maniera serio.
Ha concluso il dibattito la replica della sindaca Chiara Appendino: Nel mio tweet non avevo parlato di “ruspe” né ho usato toni “salviniani”, semplicemente credo che un sindaco abbia il dovere di informare i cittadini su cosa accade e di dire da che parte sta. A proposito di “presunti piani di sgombero”, ho affermato che la Città non ha un piano di questo tipo per i centri sociali. L’intervento in via Alessandria non è stato eseguito contro dei “ragazzacci”, ma contro persone accusate di associazione sovversiva dalla magistratura. Il mio intervento si rivolge a chi ha voluto solidarizzare con quelle persone, sbagliando. Aurora è un quartiere difficile, che da tempo chiedeva di poter tornare a vivere. La rinascita non sarà determinata dalla nuova vocazione sociale dello spazio che era occupato, ma dal fatto che i cittadini tornano a vedere che lo Stato esiste ed è presente. Ringrazio chi ha compreso le differenze tra le realtà presenti sul nostro territorio, la Cavallerizza e l’ex asilo di via Aurora, per fare due esempi, sono due cose diverse, con scopi e storie differenti: chi governa la città, il Consiglio comunale devono comprendere come occorra seguire percorsi differenti. Generalizzare non aiuta, fa anzi un torto alla storia della nostra città e al suo futuro. Il dibattito, in ogni caso, non finisce qui, ognuno di noi, fuori da una logica di “bianco o nero” deve valutare i percorsi adeguati ad ogni luogo, con i tempi necessari. Ad Aurora, il percorso sarà concordato con il quartiere.
A cura di Federico D’Agostino, Marcello Longhin, Massimiliano Quirico e Claudio Raffaelli