Il Consiglio comunale ha approvato una mozione con cui si chiede alla Sindaca e alla Giunta di intervenire per superare norme comunali che impediscono di concedere stalli di sosta pertinenziali alle persone con disabilità che usufruiscono di progetti di vita indipendente.
I cosiddetti “progetti di vita Indipendente” sono finalizzati all’assunzione di assistenti personali che consentano alle persone disabili di raggiungere la piena autonomia personale ed economica.
La norma attuale richiede per la concessione dello stallo pertinenziale, oltre ai requisiti riguardanti le limitazioni della mobilità personale dell’interessato, la sua convivenza con persone dedicate alla sua assistenza e il possesso del veicolo da parte sua o di un suo convivente.
Un tale quadro risulta però non compatibile con i più avanzati progetti di autonomia che prevedono la “vita indipendente” della persona con disabilità, cioè lo svolgimento di una vita di relazione e il superamento della dipendenza dalle cure famigliari.
“Capita con frequenza – recita la mozione – che disabili titolari di riserva di sosta ad personam, avendo intrapreso il percorso di “Vita Indipendente” e prendendo formalmente residenza anagrafica come unico occupante, si siano visti revocare dagli uffici tecnici della Civica Amministrazione il diritto alla riserva di sosta”.
In sostanza una interpretazione restrittiva dell’attuale disciplina regolamentare implica che l’assenza di altre persone residenti all’indirizzo dell’interessato (di norma i famigliari impegnati nella sua assistenza), non consenta il rilascio di una riserva di sosta personale anche se l’interessato è effettivamente assistito da personale non residente nella sua abitazione.
L’atto ha recepito un emendamento (prima firmataria Elide Tisi), che prevede di ampliare l’attenzione richiesta per i pochi soggetti interessati da progetti di vita indipendente (24 in tutto), ad eventuali altre categorie di persone con disabilità.
Silvio Lavalle