“Un CSI che non sia soltanto fornitore, ma partner”

Il monumentale lampadario della Sala del Consiglio regionale del Piemonte

I vertici del Consorzio per i Sistemi Informativi del Piemonte hanno incontrato, a Palazzo Lascaris, la I commissione del Consiglio regionale e le commissioni I e Smart City della Città di Torino (presiedute rispettivamente da Antonio Fornari e Cataldo Curatella), per una breve illustrazione del piano di sviluppo 2019-21.

L’incontro fra i consiglieri e il CSI

Il presidente Claudio Artusi e il direttore generale Pietro Pacini  hanno spiegato che CSI prevede un  incremento nel fatturato del 15% circa e soprattutto un “cambio di paradigma”, a partire da un rapporto più stretto con i suoi consorziati (tra i quali la Città di Torino), in un’ottica di passaggio da semplice fornitore di servizi a partner, valorizzando il valore di governo dell’information and communication technology. Pur operando per la riduzione dei costi di gestione, CSI prevede di effettuare 43 nuove assunzioni, ed altre 34 nel biennio successivo. Un ricambio generazionale abbastanza significativo, a fronte di 90 pensionamenti. L’azienda che gestisce i servizi informatici di Regione, Comune e altri enti, inoltre, seguirà politiche di correlazione a livello nazionale e internazionale. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di aumentare il fatturato sul mercato aperto, al di là delle convenzioni già esistenti, raddoppiandone il peso sul fatturato complessivo dal 2 al 4%.

Claudio Raffaelli