Tessendo la storia: l’invasione sovietica nei tappeti afghani

Un tappeto afghano raffigura dei fucili d'assalto AK 47 , più conosciuti come "Kalashnikov" dal nome del loro realizzatore

Fucili d’assalto AK 47, elicotteri da combattimento, cacciabombardieri, veicoli corazzati. Non compaiono in un film del genere war movies, ma sono raffigurati su tappeti in lana realizzati nel Belucistan afghano tra il 1979 e il 1988. In quel decennio, che inaugurò una tragedia ad oggi ancora non conclusa , l’Afghanistan fu teatro di una sanguinosa guerra civile nella quale intervenne pesantemente anche l’Armata Rossa, invadendo il Paese. Intento di Mosca era  quello di mantenere in sella un governo filosovietico, pur se contrastato dalla maggior parte della popolazione.

Il curatore della mostra Luca Brancati con la consigliera Viviana Ferrero

E proprio il grande impiego di mezzi tecnologici, sconosciuti o quasi agli abitanti degli sperduti villaggi  afghani,  influenzò pur nella tragedia la fantasia di tessitori e tessitrici. Anche perché i tappeti realizzati in quelle terre, nella scelta degli elementi decorativi e dei soggetti, hanno sempre rappresentato una sorta di specchio del loro tempo.

Una vasta selezione di tappeti risalenti a quel periodo è ora esposta presso la galleria “Carla Spagnuolo” del Consiglio Regionale del Piemonte, in via Alfieri 15, a cura dell’Associazione Conservare per Innovare (CXI).

La mostra ” I tappeti della guerra russo-afghana”, all’inaugurazione della quale la Città di Torino è stata rappresentata dalla consigliera Viviana Ferrero, resterà aperta sino al 5 ottobre, visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì con orario 9-17. Un’apertura straordinaria dell’esposizione è poi prevista per sabato 6 ottobre, in concomitanza con l’iniziativa Portici di Carta.

Claudio Raffaelli