Fondazione del Libro, uno spiraglio per i dipendenti

La riunione si è svolta nella sala dedicata alla memoria di Domenico Carpanini, primo presidente del Consiglio comunale

Il 12 luglio potrebbe segnare per un punto di svolta per il futuro dei dodici lavoratori e lavoratrici della Fondazione del Libro, ora in via di liquidazione. Giovedì pomeriggio, infatti, si riunirà il tavolo di crisi presso la Regione Piemonte, al quale sarà rappresentata anche la Città di Torino. L’annuncio è stato dato nel corso di un incontro tra la Conferenza dei capigruppo (alla quale si sono unite le commissioni Lavoro e Cultura) svoltosi nel primo pomeriggio) e una delegazione dei lavoratori, accompagnati dai loro rappresentanti sindacali.

Ad oggi questo gruppo di persone, professionisti ai quali si deve parte non irrilevante del buon esito della passata edizione del Salone del Libro, sono sospese nel loro rapporto di lavoro con la Fondazione, senza stipendio né contributi. Alcune di esse, con significativa riduzione degli stipendi prima percepiti, hanno contratti a tempo determinato o di collaborazione, ad esempio con il Circolo dei Lettori, con la Fondazione per la Cultura o per il perfezionamento della liquidazione della Fondazione del Libro. L’assessora Leon ha sostenuto che l’intenzione della Città di Torino è quella di giungere, insieme alla Regione Piemonte, ad una definitiva e stabile collocazione di tutte i dodici entro fine settembre.

Nel corso della riunione, vari esponenti dell’opposizione (Lo Russo, Tresso, Magliano, Artesio, Lavolta), oltre ad esprimere la loro vicinanza ai lavoratori ed auspicare una rapida e positiva soluzione della loro vicenda, hanno criticato la linea di condotta dell’Amministrazione comunale in tutta la vicenda relativa alla liquidazione della Fondazione. Perplessità sono state espresse anche sulla passata governance della stessa Fondazione e rispetto alle prospettive future del Salone del Libro, mentre per la maggioranza è intervenuto Giovara, per sottolineare come le principali responsabilità, anche per il futuro assetto del Salone del Libro, siano in capo alla regione Piemonte.

Claudio Raffaelli