La sfida a tutela dell’ambiente di Plastic Free

Per cambiare le abitudini quotidiane serve la collaborazione di ogni singola amministrazione comunale quando si parla di inquinamento da plastica. Lo afferma Plastic Free – associazione composta in Italia da duecentocinquantamila volontari e oltre mille referenti, presente in oltre trenta Paesi nel mondo ospitata dalla Commissione Ambiente di Palazzo civico. Sotto l’egida di Amalia Santiangeli (Pd) coordinatrice dell’incontro in Sala Orologio, i referenti piemontesi hanno ricordato la criticità ambientale e i risultati maturati dal 2019 nei primi sei anni di iniziative e campagne.

La plastica ha un impatto tremendo sull’ambiente: centocinquanta milioni di tonnellate sono nei mari e altre dieci vi sono gettate ogni dodici mesi. Dei trecentocinquntamilioni di tonnellate annue prodotte al mondo soltanto il 24 per cento è riciclato. Un milione di uccelli e centomila mammiferi marini muoiono ogni anno a causa della plastica ingerita. Basta quest’ultimo dato a dimostrare il peso della battaglia di Plastic Free che vanta in Italia il risultato di 4,3 milioni di kg. di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente. Le loro iniziative di sensibilizzazione sono molteplici: nelle scuole sono stati coinvolti quasi trecentomila studenti. Sono ripulite città e spiagge a ritmo battente: ogni anno si tengono trenta appuntamenti settimanali denominati Clean up. Anche Torino è stata coinvolta in molti luoghi ‘per accendere la speranza di un ambiente salubre’: tra i tanti Superga e la collina; Parco Dora; Parco dell’Arrivore; Parco Colonnetti in vista di una possibile candidatura della Città per il riconoscimento di Comune Plastic free nel 2026, un premio dell’associazione per i Comuni virtuosi. Tra le iniziative segnalano ‘PoSalvaMare’ che coinvolgerà a inizio aprile le regioni del Nord per ripulire le sponde del Po: si partirà dall’isolone Bertolla nel parco torinese del Meisino. Il simbolo dell’associazione è la tartaruga marina, uno degli animali più antichi del pianeta in sofferenza per la tanta plastica in mare; un centro di recupero a Calimera (Le) ha consentito il salvataggio di oltre duecento esemplari e l’accompagnamento alla nascita di oltre seimila. Tra le innumerevoli battaglie segnaliamo la lotta all’abbandono dei mozziconi; sono cancerogeni, contengono nanoplastica e impiegano fino a quindici anni per degradarsi: ne hanno rimossi un milione. Un progetto in crescita è la sfida contro il rilascio dei palloncini in cielo; sono dannosi per la fauna una volta ricaduti a terra e consumano un elemento chimico raro come l’elio. Come si diceva in apertura serve la collaborazione di ogni singola amministrazione comunale perché anche in questo caso occorre un ordinanza per vietarli. L’obiettivo in larga scala di Plastic Free è sensibilizzare un miliardo di persone entro il 2030.

(Roberto Tartara)