Ci sono opere di ingegneria che lasciano il segno di una civiltà. Opere spettacolari come le piramidi, opere ingegnose come gli acquedotti romani e, restando in tema di acque, segno dell’ingegneria idraulica moderna, sarà il nuovo collettore mediano di Torino, conosciuto col nome di idropolitana, che Smat sta realizzando. L’imponente infrastruttura di 14 km, costituita da un diametro esterno di 4 metri, a circa 20 di profondità, con 53 pozzi di ispezione, rappresenta un’opera strategica, di fatto il raddoppio del collettore esistente, per la conduzione delle acque reflue da Torino e da venti comuni della zona sud della città fino a Castiglione. Soprattutto sarà fondamentale nella gestione degli eventi climatici estremi e nella mitigazione degli stessi effetti sulla città. La sua realizzazione consentirà di mettere “in asciutto” il vecchio collettore e valutarne gli interventi di manutenzione.
Un aggiornamento sul cronoprograma è stato effettuato da Paolo Romano e Armando Quazzo, rispettivamente presidente e amministratore delegato d Smat, questa mattina, nel corso della riunione delle commissioni Ambiente, Servizi pubblici locali e Partecipate, sotto la presidenza di Amalia Santiangeli.
La prima fase dei lavori, da parco Colonnetti a piazzale Ceirano, con collegamento alla struttura esistente, è già stata realizzata. Ora si tratta di costruire i 9,5 km della condotta dal parco dell’Arrivore a piazzale Ceirano, con uno scavo meccanizzato (TBM – Tunnel Boring Machine). La “talpa”, prodotta, collaudata e poi rismontata a Schwanau, nel distretto di Friburgo in Brisgovia, in Germania, è giunta in Italia, partita via mare dall’Olanda e arrivata a Genova, da dove ha proseguito il viaggio per Torino. Il 4 dicembre, grazie ad una gru, sarà calata nel pozzo all’Arrivore, largo 25 metri e alto 22. Oltre al lavoro di fresatura, col suo avanzamento, la talpa procederà anche alla costruzione della volta e della base del tunnel grazie alla posa di conci in cemento e acciaio, spostati dal centro all’esterno della macchina, nonché alla predisposizione di altri servizi, con i materiali sistemati su un sistema “di vagoncini”, anch’essi calati con gru, che comporranno una sorta di trenino lungo 130 metri.
La talpa avanzerà in media di trenta metri al giorno. Per i lavori nella zona sud sono state impiegate 80/90 persone. Un altro centinaio sarà necessario per seguire i lavori di avanzamento della Tbm.
L’investimento per l’intera infrastruttura ammonta a circa 146 milioni. I lavori dureranno 4 anni.
Federico D’Agostino